San Raffaele di Cassino, Annalisa D’Aguanno incalza: “Pagare subito i tre mesi di stipendi arretrati, regolarizzare e normalizzare i tempi delle retribuzioni e vigilare per scongiurare la chiusura della struttura”

18 Aprile 2013 0 Di Felice Pensabene

<La situazione e’ ormai insostenibile ed e’ necessario che le istituzioni preposte, la Regione Lazio in primis, intervengano immediatamente. Non e’ possibile che ancora una volta, ormai con una ciclicita’ tanto precisa quanto deleteria, i 466 lavoratori del San Raffaele di Cassino siano costretti a scendere in strada per reclamare quanto spetta loro di diritto, e cioe’ il pagamento degli stipendi. E’ accaduto pochi mesi fa, poi, grazie anche allo sblocco di ingenti somme di denaro, il problema sembrava essere stato superato. E invece niente da fare. Passati un paio di mesi i dipendenti sono rimasti di nuovo senza salario, per l’esattezza al 5 maggio, in assenza di comunque auspicabili novita’, saranno tre i mesi di stipendi arretrati lamentati dai 466 operatori della struttura. Di qui un nuovo e forte sollecito agli Enti preposti, su tutti la nuova Regione Lazio di Zingaretti, affinche’ intraprendano tutte le iniziative possibili per sbloccare lo stallo e consentire il pagamento  immediato di quanto dovuto ai lavoratori. Non dimentichiamo che dietro ognuno di loro ci sono altrettante famiglie, spesso monoreddito, che in assenza di una regolarita’ retributiva fanno fatica ad andare avanti e a fronteggiare le spese che, mentre gli stipendi sono fermi, corrono e anche velocemente.

Detto questo, vorrei ribadire la mia posizione in merito al San Raffaele di Cassino. Una posizione che e’ stata sempre netta e chiara: la struttura sanitaria non deve assolutamente chiudere, la guardia deve restare alta anche e soprattutto alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni a Milano, anche se per Cassino il rischio esuberi sembra essere stato scongiurato anche grazie alla continua azione di monitoraggio e di pressione svolta dalle forze del territorio. Essa da’ lavoro a 466 dipendenti e produce un notevole indotto in tutta la zona. Inoltre, eroga prestazioni specialistiche e di qualita’ che ne hanno fatto un insostituibile punto di riferimento per tutto il Cassinate ma anche per la Ciociaria e i territori limitrofi  costituendo un valido supporto alla sanita’ pubblica.  E’ percio’ indispensabile che si continui a tenere sotto stretta osservazione la questione del San Raffaele al fine di scongiurare inopportuni colpi di scena, così come e’ necessario sollecitare tutte le parti interessate affinche’, una volta superata al

piu’ presto l’emergenza di questi tre mesi di arretrati, si trovi una soluzione capace di scongiurare in futuro il ripetersi di tali deprecabili situazioni>.