CNU 2013: Giuseppe Gentile, bronzo nel salto triplo a Città del Messico ’68, al Campus la Folcara

23 Maggio 2013 0 Di Felice Pensabene

I Campionati Nazionali Universitari si sono arricchiti, oggi, con la visita di un ospite d’eccezione. Nell’aula magna del Campus Folcara, a presenziare al convegno “Il riposo del guerriero: la dimensione umana dello sport” c’era infatti Giuseppe Gentile, un ex atleta italiano, specializzato nel salto triplo, bronzo ai Giochi di Città del Messico 1968, circostanza in cui ha stabilito per ben due volte il primato del mondo. Come atleta Gentile ha praticato le specialità del salto in lungo e del salto triplo. Ha ottenuto il titolo di campione italiano per il salto in lungo nel 1968 e per il salto triplo negli anni 1965, 1966, 1968, 1970 e 1971. Nel lungo nel 1968 è riuscito a migliorare il record italiano di Arturo Maffei che durava da 32 anni. Ha partecipato a 33 gare con la nazionale azzurra dal 1962 al 1972. Ha partecipato ai Giochi della XIX Olimpiade a Città del Messico per il salto triplo ottenendo la medaglia di bronzo. Ha partecipato anche alla XX Olimpiade nel 1972 nelle stessa disciplina. La gara messicana fu particolarmente emozionante perché Gentile stabili due volte il record del mondo, ma il primato fu mantenuto solo per alcuni minuti, superato, da Viktor Saneev poi da Nelson Prudêncio e quindi di nuovo Saneev. Fu il secondo uomo a superare i 17 m nella specialità, dopo il polacco Jozef Schmid (17,03 nel 1960). In seguito è apparso, accanto a Maria Callas nel ruolo di Giasone nella versione cinematografica della Medea, diretto da Pier Paolo Pasolini che lo scelse dopo averlo visto in fotografia Diplomatosi al primo Corso di Maestri dello Sport, ha ricoperto per molti anni ruoli dirigenziali nel CONI. È stato fortemente voluto a questi Cnu. dal presidente del Cus Cassino, il professor Carmine Calce, che lo ha ringraziato per la sua visita. «Sono fiero ed orgoglioso di aver portato a questi giochi la testimonianza di Giuseppe Gentile. Un vero campione e un grande uomo: nello sport, e nella vita».