“Una vita per la scuola”, auditorium gremito alla Conte di Cassino per ricordare il professor Pinchera

30 Maggio 2013 0 Di redazione

“Per me è stato un maestro e un grande esempio. Alla scuola ha sacrificato la maggior parte delle sue energie. Alla scuola ha dato linfa con la sua vivacità culturale e vivacissima intelligenza. Alla scuola ha dato tutto se stesso. Educatore tra gli educatori. E’ stato di esempio sempre e comunque”. E’ solo una parte del discorso che il dirigente della scuola media “Conte” il prof. Antonio Simeone ha pronunciato in apertura della cerimonia di apertura della Borsa di Studio “Una vita per la scuola. Premio Leonida Pinchera”. L’iniziativa culturale, giunta alla XI edizione, è stata istituita dalla famiglia del compianto preside Leo Pinchera con l’intento di premiare i giovani talenti della scuola media “Conte”. “Per me – ha aggiunto il dirigente Simeone – Leo è stato un maestro e un grande esempio. Alla scuola ha sacrificato la maggior parte delle sue energie. Alla scuola ha dato linfa con la sua vivacità culturale e vivacissima intelligenza. Alla scuola ha dato tutto se stesso. Educatore tra gli educatori. E’ stato di esempio sempre e comunque”. Tra la commozione di tutti i presenti, tra cui, tante autorità, colleghi ed amici del compianto preside, è sempre il dirigente a sottolineare: “Una vita spesa per la scuola. E’ vero, è proprio così. Si spende bene la vita quando per la scuola si è pronti e punto di riferimento costante. Si spende bene la vita per la scuola quando si lavora con l’entusiasmo di un giovane, quando si fanno seguire alle parole i fatti all’insegna del fare insieme del fare bene o del fare meglio, quando si progetta per il bene degli alunni. Per tutti noi, Leo rimarrà per sempre esempio dei più alti valori dello spirito umano, retaggio di un grande uomo, di un grande preside”. Alle parole del prof. Simeone hanno fatto seguito quelle di uno dei due figli del preside Pinchera, Lucio, presente nell’Auditorium della scuola insieme alla signora Franca e al fratello Luigi. “Questi premi sono premi importanti. Lo facciamo con senso del dovere e rispetto verso questa città che amiamo nel profondo. Una città che abbiamo contribuito a ricostruire dalle ceneri attraverso mio nonno. E abbiamo contribuito a ricostruire culturalmente attraverso mio padre. Io porto sempre con me questa città, l’orgoglio di essere parte di questa città, di essere figlio di questa città. Questi sono i valori che rappresentiamo anche in questa borsa di studio”. Nell’introdurre il Concorso Lucio Pinchera ha detto: “Il gioco della vita funziona così: bisogna rivendicare le opportunità. Bisogna che le opportunità vengano date a tutti. Solo dopo inizia il nostro impegno, il notro talento. Ecco, noi ci inseriamo con questa iniziativa nella prima parte, vogliamo dare l’opportunità e chiarire che le regole del gioco sono trasparenti, limpide. Premiamo i ragazzi che interpretano, attraverso la traccia scelta, un senso culturale, un senso della vita. E’ questo lo scopo, le opportunità che vogliamo dare ai nostri ragazzi”. La crisi economica, la morte tragica della giovane Melissa Bassi, la condizione degli immigrati sono stati gli argomenti delle tre tracce su cui si sono cimentate le vincitrici dell’edizione di quest’anno Sul podio: Roberta Marandola, Simona Rossi e Camilla Di Zenzo. A premiare le tre ragazze la famiglia Pinchera: Franca, Luigi e Lucio. La Commissione ha decretato le prime tre dopo aver valutato l’intero corso di studi e la prova scritta finale. La cerimonia è stata animata dal gruppo musicale della scuola Conte composto da oltre 120 alunni. Tra le tante autorità che hanno gremito l’Auditorium erano presenti il sindaco Giuseppe Golini Petrarcone, gli assessori Costa e Grossi, il consigliere Salvucci e il rettore dell’università di Cassino e del Lazio Meridionale, prof. Ciro Attaianese. “E’ un anno importante per la nostra scuola. – ha esordito Petrarcone”. “Gli studenti del liceo classico e liceo scientifico – ha affermato – hanno vinto premi nazionali e internazionali. Ciò è avvenuto per merito di dirigenti e docenti e di coloro che hanno formato precedentemente questi ragazzi che, domani, diventeranno studenti del nostro Ateneo”. Il sindaco ha concluso con la notizia relativa ai lavori di rifacimento che interesseranno a breve la scuola. “Tra pochi giorni in questo istituto inizieranno i lavori di sostituzione di tutti gli infissi. Un’altra cosa che assicuro: l’amministrazione comunale ha già predisposto un progetto e uno stanziamento per il rifacimento di tutti i marciapiedi nel triangolo dove insistono le scuole: via De Nicola, via XX Settembre, via Marconi. Anche di questi segni tangilibili – ha concluso Petrarcone – ha bisogno la scuola”. “Un gesto molto bello che andrebbe propagato”. E’ quanto, invece, precisato il rettore Ciro Attaianese. “Stiamo premiando delle eccellenze. Molti di questi ragazzi si iscriveranno alla nostra università, forse qualcuno sarà anche mio allievo. Io faccio questo lavoro perché mi piace stare insieme ai ragazzi”. Infine Attaianese, rivolgendosi ai ragazzi, ha concluso: “Nell’ascoltarvi mentre suonavate è uscita fuori una sinfonia bellissima. Questo è l’approccio che dovete avere nella vita. Un domani ognuno di voi dovrà trovare il proprio ruolo non dimenticando che si sta bene stando bene insieme. Il successo di ognuno di voi è anche dato dalla capacità di interagire con gli altri. E’ questo ciò che dovete tenere presente nel momento in cui l’eogismo sembra prevalere. Dovete lavorare insieme con tutti gli altri. Non dimenticatelo mai”. La cerimonia si è conclusa con le premizioni delle tre prime classificate.