Traffico di cuccioli di cane sull’A1, Altieri: “Animali destinati alla morte o a mutamenti caratteriali”. I rischi per chi li compra

31 Agosto 2013 0 Di redazione

Il tratto autostradale Roma Napoli è crocevia di tanti traffici, non ultimo quello degli animali. Lo hanno dimostrato i ripetuti sequestri di animali da compagnia, principalmente cuccioli di cane che gli agenti della Postrada di Cassino comandata da Giovanni Cerilli, hanno effettuato in questo periodo. Animali che, strappati piccolissimi dalle madri, in condizioni disumane, viaggiano per giorni stipati in scatoloni o cassette di plastica. L’ultimo sequestro di 20 cuccioli risale a qualche giorno fa ma a maggio, altri 35 vennero trovati in un’auto condotta dallo stesso trafficante. Nel sequestro di primavera i cuccioli vennero affidati all’Anpana, l’associazione animalista presieduta da Francesco Altieri. “Dodici di quei cuccioli – dichiara Altieri – sono deceduti dopo pochi giorni. Troppo lo stress accumulato e le malattie contratte durante il viaggio in quelle condizioni”. Ma la morte non è l’unica conseguenza sugli animali causata dal fenomeno del loro traffico. “Un cane staccato dalla madre prematuramente e sottoposto ad uno stress che rappresenta un vero maltrattamento, subisce uno squilibrio che, quasi sempre, ne modifica gli aspetti caratteriali che caratterizzano la razza a cui appartiene. Staccare un cucciolo troppo presto dalla madre, significa non fargli completare un percorso formativo che lo espone a questo rischio”. Ciò significa che acquistare un terranova, per esempio, da un rivenditore che si rifornisce da questo mercato illegale, significa avere un cane che potrebbe non rispecchiare il carattere docile e pacifico che caratterizza quella razza. Un rischio per chi vuole far porta in casa un cucciolo per farlo crescere con il proprio bambino. “E’ il consumatore che si deve mettere al sicuro evitando incauti acquisti e al minimo sospetto presentare una denuncia a noi dell’Anpana o alle forze dell’ordine”. Quali sono i consigli? “Se fosse possibile comunque approfittare dei cani ospiti nei canili; a chi sceglie una via diversa, consigliamo di acquistare direttamente dagli allevatori. I sospetti devono sorgere quando ci si imbatte in documenti sbiaditi, scritti in una lingua straniera, quando l’età palesemente non corrisponde a quella dell’animale (si dichiara che il cane ha sei mesi, quando visibilmente non ne ha neanche tre), prezzi irrisori oppure quando l’animale è fortemente stressato. Questi casi – conclude Altieri – sono campanello d’allarme”.
Ermanno Amedei