Adesca clienti promettendo sesso a Pontecorvo, poi li rapina. Arrestata 48enne

23 Ottobre 2013 0 Di redazione

Nella mattinata di ieri, in Pontecorvo, i militari della locale Stazione, in collaborazione con i colleghi dell’Aliquota Operativa della Compagnia, ambito articolata attività investigativa sviluppata a seguito di due gravi rapine perpetrate in quel centro il 20 giugno e 11 luglio 2013, eseguivano ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cassino, nei confronti di una 48enne cittadina rumena, attualmente residente di Pontecorvo. L’Autorità Giudiziaria, condividendo le risultanze investigative acquisite dai militari procedenti, disponeva l’applicazione della rigorosa misura cautelare in carcere nei confronti della predetta indagata in quanto la stessa, mediante annunci pubblicati in un sito internet di incontri on-line, aveva inizialmente adescato un 77enne, residente nella provincia di Napoli, concordando con lo stesso un incontro nei pressi del cimitero di Pontecorvo nel corso della serata del 20 giugno. Avvenuto il contatto preliminare, l’uomo aveva seguito la straniera all’interno della sua abitazione dove, dopo aver consumato un bicchiere di birra somministratogli dalla donna, accusava un grave stato confusionale tanto da essere ridotto in un vero e proprio stato di incapacità psico-fisica. La vittima, successivamente destatasi nei pressi della propria autovettura, accusando una forte contusione al volto, si accorgeva che aveva subito la rapina del proprio telefono cellulare e della somma di euro 400 in contanti. Il malcapitato, nonostante le lesioni subite, aveva imboccato l’autostrada in direzione Napoli ma, giunto all’altezza dell’uscita di Cassino, veniva controllato da una pattuglia della Polizia Stradale allertata da una segnalazione che preannunciava un’autovettura che procedeva con una condotta pericolosa. L’uomo infatti, ancora in grave stato confusionale, veniva soccorso dagli agenti e, trasportato al pronto soccorso di Cassino dal personale del 118 immediatamente intervenuto, veniva riscontrato affetto dalla frattura del setto nasale, contusioni al volto, giudicato guaribile in giorni 20 s.c.. Avvalendosi del medesimo annuncio on-line, la rumena aveva reiterato un analogo appuntamento con un altro 77enne residente nella provincia di Salerno, concordando con lo stesso un incontro per la serata dell’11 luglio nei pressi del cimitero di Pontecorvo. Anche in quel caso l’uomo aveva seguito la straniera all’interno della sua abitazione e, dopo aver consumato una bibita, era caduto in un grave stato di prostrazione psico-fisica. Lo stesso, nel corso della mattinata successiva era stato notato da alcuni passanti mentre si trovava riverso a terra nei pressi della propria autovettura parcheggiata nel piazzale del cimitero in evidente stato confusionale. Date le circostanze i passanti intervenuti richiedevano l’immediato intervento dei Carabinieri della Compagnia e del personale medico del 118 che ne curava il conseguente trasporto presso il pronto soccorso di Cassino, ove veniva riscontrato affetto da una forte contusione subita nella regione temporo-parietale e giudicato guaribile in giorni 4 s.c.. Una volta riprese le proprie facoltà mentali, la vittima rilevava che gli era stata sottratta la somma contante di euro 300. Considerando la reiterazione delle analoghe condotte criminose perpetrate dalla medesima cittadina straniera, i militari procedenti focalizzavano l’attenzione operativa nei confronti dell’indagata procedendo all’acquisizione di oggettivi ed inconfutabili riscontri investigativi. In particolare gli operanti, nel corso di un controllo alla circolazione stradale operato nei confronti dell’indagata, rinvenivano e sequestravano il telefono cellulare asportato alla prima vittima, mentre la conseguente perquisizione domiciliare consentiva il rinvenimento ed il sequestro:

– del computer portatile utilizzato per le connessioni internet strumentali all’adescamento;

– di due confezioni di un potente ansiolitico in gocce, verosimilmente utilizzato per lo “stordimento” delle vittime;

– una scheda sim rispondente all’utenza telefonica utilizzata per il contatto perfezionato con la seconda vittima.

Nel corso delle indagini le stesse vittime riconoscevano senza ombra di dubbio la rapinatrice e la sua abitazione. L’arrestata veniva associata presso la Casa Circondariale di Roma Rebibbia.