Valle del Sacco, Legambiente: allarme gravissimo per tumori infantili, subito chiarezza e certezze

17 Ottobre 2013 0 Di redazione

Dall’Ufficio stampa Legambiente Lazio riceviamo e pubblichiamo:
“Dalla Valle del Sacco arrivano nuovi dati sui tumori tra i bambini, che se confermati evidenzierebbero un allarme gravissimo, chiediamo chiarezza e certezze immediate -dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Chiediamo al Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, organismo di grande autorevolezza, di approfondire quanto è emerso per fare chiarezza e informare i cittadini della Valle del Sacco, anche dei potenziali rischi ai quali sono esposti. Nella Valle del Sacco sono diverse le matrici ambientali ad essere inquinate, dall’acqua all’aria ai suoli. La bonifica deve procedere senza tentennamenti, il declassamento del sito, contro il quale Legambiente e comitati hanno fatto ricorso, non può fermare l’azione avviata. Accanto a questo è poi fondamentale istituire un registro tumori a livello regionale, per poter raccogliere tutti i dati essenziali per la ricerca sulle cause del cancro anche in questa area così fortemente colpita.”

Così Legambiente commenta i dati relativi allo “Studio sui tumori infantili nella Valle del Sacco”, portato a termine a marzo 2012 ma non ancora pubblicato, emersi recentemente grazie alle associazioni A.Ma. Associazione Mamme Colleferro, Rete per la Tutela della Valle del Sacco (Retuvasa) e Minerva Pelti Onlus che ne hanno richiesto e acquisito gli atti. Nello studio si evidenzia che nell’area 1 (Comuni di Colleferro, Segni e Gavignano) risulta un evidente aumento di ricoveri per tutte le cause, che si attesta per la fascia di età 0-14 anni, sia per i maschi che per le femmine, intorno ad un 40% in più rispetto alla media regionale. Per l’area 2 (Comuni di Paliano, Anagni, Ferentino, Sgurgola, Morolo e Supino) la percentuale di ospedalizzazione riportata per i bambini da 0 a 14 anni è del 18% in più rispetto alla media regionale per i maschi e del 26% per le femmine. In particolar modo, viene citato il caso di Anagni, dove per i maschi di 0-14 anni si evidenzia il 281% in più per il tumore all’encefalo e il 174% in più per i tumori maligni del tessuto linfatico ed ematopoietico, portando gli stessi epidemiologi ad affermare che “il cluster di casi di sesso maschile riscontrato ad Anagni, anche se di entità limitata e potenzialmente dovuto a variazioni casuali, merita ulteriori approfondimenti.”

Dal 2005 il bacino del fiume Sacco è in proclamato stato di emergenza socio-economico ambientale ed è stato avviato un progetto di monitoraggio sulla “Salute della popolazione nell’area della Valle del Sacco” affidato al Dipartimento di Epidemiologia della A.S.L. Roma E.