Sequestro di persona a scopo di estorsione, marito e moglie nigeriani vittime di aguzzini africani a Castel Volturno

2 Novembre 2013 0 Di redazione

Rapina, lesioni anche gravi e sequestro di persona a scopo di estorsione. Questa la pesante accusa con la quale i Carabinieri della Stazione di Castel Volturno hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della DDA, nei confronti di un cittadino del Togo ed uno del Burkina Faso.
Quando alle prime ore di una mattina di fine luglio i Carabinieri di Castel Volturno vedono arrivare una ragazza di colore di corsa e con le lacrime agli occhi non hanno creduto alle loro orecchie. In pochi minuti ha raccontato l’avventura che stava vivendo con il suo compagno.
La sera prima, mentre guardava la televisione con il fidanzato, un gruppo di connazionali è entrato in casa loro. Li hanno picchiati e nello stesso tempo rapinati. Cellulari, contante, apparecchiature tecnologiche ed un nuovo televisore. Questo il bottino del raid che non ha però soddisfatto la loro brama.
Finita la razzia hanno costretto i due a salire a bordo di un’utilitaria e li hanno rinchiusi, sotto stretta vigilanza di altri connazionali in una villetta disabitata. Da qui l’ulteriore trasferimento in un’altra abitazione. Solo con le primi luci dell’alba gli aguzzini liberano la donna solo per andare a recuperare una somma di denaro. A lei la precisazione che la sarebbe stato il prezzo da pagare per la liberazione dell’uomo. Lei non ci ha pensato due volte. Invece che la strada per casa sua ha imboccato quella della caserma dei Carabinieri.
A distanza di pochi minuti il blitz degli uomini in divisa agli ordini del Mar. Boccino Gianluca. La scena che i militari descrivono è quella di un vero e proprio lager. In una stanza chiusa a chiave, con le finestre chiuse, senza alcuna possibilità di comunicazione con l’esterno e costantemente sotto vigilanza, hanno trovato il compagno della donna disteso su un letto. Sul volto e sul corpo ancora i segni delle violenze della sera precedente. Nella loro abitazione, quelli della razzia subita.
Per i due aguzzini, già in carcere dallo scorso luglio, l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP su richiesta del PM dottore D’Amato della DDA partenopea.