Viadotto Biondi: i tecnici della Regione e dell’Ardis chiedono il rinvio

5 Dicembre 2013 0 Di Felice Pensabene

Salta l’incontro tecnico sulla frana del viadotto Biondi, convocato per oggi pomeriggio, tra l’amministrazione comunale e i tecnici della Regione Lazio. Infatti con una nota della Direzione  regionale infrastrutture ambiente e politiche abitative si informa l’amministrazione cittadina che la stessa Direzione regionale non sarà presente all’incontro convocato per la data odierna alle 15 e 30 nella sede comunale “In quanto – si legge nella nota della Regione – la redazione del progetto per la realizzazione degli interventi di consolidamento geotecnico del versante franoso e del ripristino funzionale del viadotto crollato è in fase di ultimazione. Il suindicato progetto sarà trasmesso a codesta amministrazione comunale ed a tutti gli uffici ed enti interessati, secondo quanto disposto dalla normativa vigente, al momento della conferenza dei servizi che si svolgerà nel mese di gennaio 2014.  In quella sede codesta amministrazione comunale potrà ufficialmente formulare le eventuali osservazioni e o proposte di modifica”.

Nello specifico l’incontro tecnico odierno aveva all’ordine del giorno i seguenti punti: esposizione da parte dell’Area Difesa del Suolo della Regione Lazio del progetto per la realizzazione degli interventi di consolidamento geotecnico del versante e di ripristino funzionale del viadotto crollato, esposizione da parte dell’Ardis (Agenzia regionale per la difesa del suolo) del piano degli interventi per la difesa idraulica delle sponde del fiume Cosa poste al piede del versante  e valutazione delle scelte progettuali, delle modalità esecutive e delle tempistiche inerenti gli interventi di cui sopra nonché sull’integrazione e interconnessione ingegneristica tra gli stessi.

 

“Speriamo si sia trattato solo di un inconveniente giustificabile -  dichiara il sindaco Nicola Ottaviani  -   tenuto conto del fatto che le lancette dell’orologio continuano a correre inesorabilmente, con il pericolo del fiume e  dello smottamento della collina che continua ad incombere sul nostro territorio”.

 

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