Scandalo rifiuti a Frosinone, il Comune revoca l’appalto e la Sangalli ricorre al Tar

31 Gennaio 2014 0 Di redazione

La ditta Giancarlo Sangalli&Co. ha impugnato davanti alla sezione distaccata di Latina del TAR di Roma la determinazione dirigenziale n. 3287/2013 con cui il Comune di Frosinone aveva deciso, a seguito dell’indagine giudiziaria portata avanti dalla Procura della Repubblica di Monza, di non confermare l’aggiudicazione provvisoria all’impresa Sangalli della gara di affidamento dei servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani ed assimilati, nettezza urbana ed affini per la durata di cinque anni. La decisione del dirigente era stata originata dalla richiesta avanzata dal sindaco Nicola Ottaviani di revocare l’aggiudicazione all’impresa lombarda, dopo l’attivazione dei sequestri e del relativo procedimento penale che aveva coinvolto, tra gli altri, i vertici dell’impresa Sangalli e l’ex assessore all’ambiente De Santis..

La ditta Sangalli, nel ricorso depositato, ha chiesto al TAR l’annullamento della determinazione dirigenziale ritenendo che l’indagine penale non ha coinvolto “alcun membro della commissione giudicatrice ovvero il rup (responsabile del procedimento), sicché non è dato comprendere come l’indagine de qua possa aver influito sulla sequenza procedimentale in disamina, visto che da un punto di vista della regolarità delle operazioni di gara alcun profilo viene nemmeno adombrato nell’atto gravato e, vieppiù, alcuna irregolarità/inammissibilità è prospettata con riferimento all’offerta presentata” dalla Sangalli.
In altri termini, il legale del nuovo amministratore unico, nominato dall’azienda nella quale il socio di maggioranza è rappresentato dalla custodia giudiziaria, deduce nel ricorso che la gara si sarebbe svolta con regolarità e che quindi, l’impresa di Monza meriterebbe l’aggiudicazione definitiva dell’appalto sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani. In particolare, si legge nel ricorso di notifica al comune che “la comparazione fra il vecchio appalto (in atto nel 2005, cfr. ai numeri 6 e 7) e l’odierno, appalesa l’esistenza dei medesimi requisiti di partecipazione, laddove da un punto di vista gestionale oggi viene richiesta l’attivazione della raccolta differenziata porta a porta su tutto il territorio comunale”.
“La vicenda appare paradossale e quasi kafkiana – dichiara il sindaco Nicola Ottaviani – dopo aver letto il ricorso depositato dall’impresa. Dopo i provvedimenti dell’autorità giudiziaria ritenevo e ritengo ancora oggi doverosa la revoca dell’aggiudicazione dell’appalto. Rispetteremo comunque quelle che saranno adottate dal Tar di Latina”.