Scoperta a Ceprano frode fiscale per oltre 27 milioni di euro, coinvolte 13 aziende

30 Gennaio 2014 0 Di redazione

La Brigata della Guardia di Finanza di Ceprano ha scoperto una frode fiscale realizzata da 13 aziende, operanti nel settore del commercio di autovetture, che hanno occultato al fisco redditi per oltre 23 milioni di euro e violazioni all’IVA per oltre 4 milioni di euro

L’operazione di servizio, denominata “IN WAGEN”, ha preso il via oltre un anno fa, grazie alla scoperta di numerose irregolarità fiscali, nel corso di un’indagine nei confronti di una società ciociara.

Le indagini, immediatamente avviate al fine di ricostruire le dinamiche illegali che consentivano a numerosi soggetti di frodare il fisco, hanno permesso di individuare una società cd. “cartiera”, cioè priva di qualsiasi struttura operativa ed amministrativa, creata al solo fine di emettere fatture per operazioni inesistenti e di interporsi tra l’impresa comunitaria venditrice delle autovetture ed il soggetto economico nazionale reale destinatario delle stesse, in maniera da consentire a quest’ultimo di portare indebitamente in detrazione l’IVA.

Le indagini effettuate, rese difficoltose a causa della mancata esibizione dei documenti contabili da parte dell’amministratore della società “cartiera”, consentivano di recuperare una “pen drive” sulla quale erano state memorizzate tutte le fatture – relative ad operazioni inesistenti – emesse dalla stessa.

Venivano individuate, pertanto, ben 13 aziende, tutte ubicate nella capitale ed operanti nel settore della vendita di autovetture, che al fine di evadere le imposte avevano ricevuto ed utilizzato fatture relative ad acquisti di autoveicoli in realtà mai avvenute e, in alcuni casi avevano omesso di presentare le dichiarazioni fiscali, risultando, quindi, “evasori totali”.

Le 13 verifiche eseguite dalla Brigata della Guardia di Finanza di Ceprano, che hanno interessato gli anni dal 2007 al 2011, hanno consentito di recuperare a tassazione una base imponibile ai fini delle imposte dirette per oltre 23 milioni di euro e di rilevare violazioni all’IVA per oltre 4 milioni di euro.

I responsabili delle citate aziende – 13 persone, tutti romani – sono stati denunciati alla competente A.G.. per reati fiscali e rischiano pesanti pene detentive.