Camorra, gli imprenditori del clan Jovine investivano in terreni a Fiuggi e Formia, sequestrati 17 appezzamenti

17 Febbraio 2014 0 Di redazione

Investivano anche nel Lazio i due imprenditori Campani i fratelli Pasquale e Giuseppe Mastrominico, arrestati nel 2011 dai carabinieri nel corso di una operazione anticamorra che svelò importanti retroscena tra accordi tra clan e ambienti politici campani.
La “colla” erano i voti, quindi elezioni a cariche pubbliche, in cambio di aggiudicazioni di lavori pubblici. Soldi che i due imprenditori, attraverso prestanomi reinvestivano anche oltre i confini regionali, in Abruzzo, Toscana e Lazio. Nel sequestro cautelare ordinato questa mattina dalla procura di Santa Maria Capuavetere, sono stati i sigilli a beni per 40 milioni di euro e, trra questi, anche alcuni nella provincia di Latina e in quella di Frosinone. A Formia, infatti, sono 17 gli appezzamenti di terreno posti sotto sequestro in aree non propriamente urbane. In provincia di Frosinone, invece, gli investimenti dei due imprenditori vicini al clan dei Casalesi, avevano fatto acquisti a Fiuggi dove erano proprietari di altri quattro terreni. I terreni erano quasi tutti agricoli ma l’ipotesi è che l’investimento fosse lungimirante e che i due attendessero che quella destinazione, divenisse invece edificabile e, quindi speculabile dal punto di vista dell’edilizia.
Nelle quattro regioni, invece, sono stati complessivamente 102 gli appezzamenti sequestrati insieme a 86 appartamenti, imprese edili, autorimesse, veicoli e conto correnti.