Si è spento a formia il generale Alessandro Grossi. Nel 1943 salvò un gruppo di giovani dalla furia nazista

1 Marzo 2014 0 Di redazione

Si è spento questa mattina il generale Alessandro Grossi, 91 anni, stimato ufficiale dell’esercito, scampato a un eccidio nazista sulle colline di Maranola nel dicembre del 1943.
Fu il suo eroico intervento a salvare il gruppo di giovani che erano con lui in località Valle Lauciana. Ne facevano parte anche il fratello Giacinto, Bruno e Gaspare D’Elia ed Enea De Meo. Furono catturati dai tedeschi e condannati a morte perché sospettati di attività partigiana. I soldati della Wermacht li fecero allineare su un pianoro. Intorno le grida strazianti delle donne. Ginocchia a terra, fucili puntati. Il giovane Bruno D’Elia fuggì via. “Non voglio morire” – gridò lanciandosi verso la scarpata. Il tenente tedesco si voltò e iniziò a sparare. Un colpo raggiunse D’Elia alle spalle, un altro lo colpì di striscio in pieno viso, lasciandolo per terra in una pozza di sangue.
Il generale Grossi, già all’epoca ufficiale dell’Esercito italiano, si fece avanti con quel po’ di tedesco che sapeva. Fece presente al tenente che si trattava di ragazzi, nient’altro che ragazzi. L’ufficiale nazista parve turbato, per nulla fiero di quanto fosse costretto a fare. La guerra è guerra ma lui non mosse un dito e lasciò che i quattro giovani fuggissero. Sandro Grossi prese Bruno D’Elia in braccio. Lo portò nella casa dell’arciprete che era lì, a distanza di qualche decina di metri. Ed ebbero una lunga e fortunata vita. Grossi divenne generale dell’Esercito, D’Elia un alto magistrato della Corte dei Conti, Enea De Meo uno stimato imprenditore.
Erano i giorni della furia tedesca. Il 26 novembre, pochi chilometri più in là, sulle alture di Trivio, in località Costarella, otto persone erano state fucilate per rappresaglia dalle Ss tedesche. Altre centinaia furono rastrellate e portate nei campi di lavoro.
Un ricordo che Grossi si porta con sé, con le sue ferite e il suo orgoglio. A noi il compito di ricordare perché tali atrocità non abbiano a ripetersi, perché nessuno sia più costretto a vivere l’insana ferocia della guerra.
La memoria del generale sarà celebrata nel corso delle esequie fissate per domani domenica alle 15.30 presso la chiesta di San Giovanni alla presenza del sindaco e delle autorità civili e militari.