“Adunata” alla Capitaneria di Manfredonia dei marinai di leva degli anni 1981/83

15 Aprile 2014 0 Di redazione

E’ tutto pronto per il ritrovo alla Capitaneria di Porto di Manfredonia dei sempre giovani “marinai” che prestarono servizio di leva tra gli anni 1981 al 1983. Un incontro fatto in ricordo di uno di loro, Salvatore Cappella, scomparso recentemente. Sembrano lontani gli anni in cui lo Stato si preoccupava di “provare” i suoi giovani, sul punto di diventare uomini, per forgiarne il carattere e l’attaccamento alla Bandiera. Eppure quegli anni vivono nei ricordi nitidi degli organizzatori dell’evento del 1° Maggio: Salvatore Rizzi e Salvatore La Torre. Sono stati loro a chiamare l’adunata dei commilitoni. “Come vorremmo ripercorrere quei tempi conditi con quella fierezza e vivacità per la vita vissuta, anche se per un periodo breve, qual è stato il servizio di leva in Marina Militare. – Dichiara Salvatore Rizzi – Anni che hanno permesso di conoscerci in un contesto di leva obbligatorio, noi giovani dell’epoca, provenienti dalle più disparate parti della penisola ed isole comprese, ma che di obbligatorio aveva unicamente l’amore ed il rispetto verso la nostra Patria nella condivisione dei più puri ideali di libertà e democrazia. Insomma un’esperienza che, purtroppo, questa società così stanca lacerata da interessi occulti e, demotivata per questo, ha perso per strada i valori più puri e fondamentali della libertà e solidarietà, mettendo il potere economico al primo posto, non riuscendo a passare queste testimonianze ai giovani di questa generazione. Una grande occasione persa per tutti noi.
Una sconfitta degli adulti che però, si ripercuote sulle giovani leve, sui nostri figli. Su tutta la società.
Ed è con questi incontri che intendiamo, parlo a nome di tutti i miei amici, voler celebrare, non il ricordo, ma la continuazione di un “film” mai tramontato, instancabile, e sempre attuale nella sua complessa visione: la vita degli uomini, intesa nella massima espressione di solidarietà ed al tempo stesso di rispetto reciproco. Ricordo il motto della nostra nave scuola più bella del mondo e della Marina Militare Italiana, l’Amerigo Vespucci: “Non chi comincia ma quel che persevera”.
Ma un pensiero, mi sembra doveroso, è rivolto alla splendida città di Manfredonia – il nostro Salvatore sarà d’accordo con me – città che, con la Marina Militare Italiana, ci ha saputo sapientemente, dare tutto quanto fino a qui, enunciato. Splendida città ridente, immersa in uno scenario stupendo di vivacità e natura incontaminata, incollata alle montagne del Gargano e, soprattutto custodita gelosamente da sua Santità San Pio da Pietrelcina”.