Finanziere aggredito a Cisterna, la polizia arresta i due albanesi al porto di Bari

16 Aprile 2014 0 Di redazione

La scorsa notte, presso il porto di Bari, personale del Commissariato di P.S. “Cisterna di Latina”, in collaborazione con la Polizia di Frontiera marittima del capoluogo pugliese, ha sottoposto a Fermo di P.G. VJERDHA Arbis (Shkoder, 06/07/1976) e IVANAJ Elson (Lezhe, 25/06/1989), cittadini albanesi autori della violenta aggressione ai danni di un sottufficiale della Guardia di Finanza in forza presso la Brigata di Cisterna.
Ieri mattina il finanziere, subito dopo essere uscito di casa per recarsi al lavoro, mentre percorreva a piedi via Martiri delle Fosse Ardeatine, è stato raggiunto alle spalle da una persona che lo ha colpito più volte con una spranga in ferro all’altezza della testa.
Solo la prontezza di riflessi e l’immediata reazione dell’uomo, hanno impedito che l’aggressione potesse sfociare in tragedia: infatti, il primo colpo indirizzato al capo è stato deviato con un braccio mentre il secondo colpo inferto ha provocato una ferita lacerocontusa al viso; ha fatto seguito una colluttazione tra il finanziere ed il suo aggressore, durante la quale quest’ultimo è stato disarmato del tubo in ferro ed è fuggito a piedi.
La vittima provava quindi ad inseguirlo a piedi ed in questa fase veniva aiutato da un Funzionario della Polizia di Stato, residente a Cisterna ed in servizio a Roma presso il Dipartimento della P.S., che stava recandosi con la sua auto presso la stazione ferroviaria: questi lo faceva salire a bordo e provavano così a raggiungere l’aggressore il quale nel frattempo era salito a bordo di un Mercedes ML scuro, che però riusciva a dileguarsi.
La vittima ed il poliziotto accorso in suo aiuto riuscivano a prendere la targa, elemento rivelatosi determinante ai fini delle successive indagini da parte degli uomini del Commissariato.
Infatti, incrociando i dati delle Banche Dati FF.PP. si riusciva a risalire ad un veicolo Mercedes ML intestato al VJERDHA, che tra l’altro alcuni anni fa fu oggetto d’indagine in materia di reati finanziari da parte della Brigata GdF di Cisterna: la visione di alcune telecamere ubicate lungo corso della Repubblica confermavano trattarsi proprio di quel veicolo.
Il sottufficiale, dopo essere stato visitato in Ospedale a Latina (ove venivano riscontrate contusioni multiple al braccio e spalla destri, al torace, alla schiena ed escoriazioni al volto con prognosi iniziale di 20 giorni), forniva in sede di denuncia alcune chiare descrizioni del suo aggressore.
Scaturiva quindi una ricerca capillare sul territorio locale del veicolo e dei suoi occupanti, atteso che vi era ragionevole certezza che l’aggressore avesse un complice pronto ad aspettarlo, a bordo del Mercedes.
Le ricerche venivano anche estese a livello nazionale ed in particolare ai porti della puglia da dove partono i traghetti per l’Albania; alle ore 22 circa di ieri sera, la Polizia di frontiera marittima di Bari comunicava di aver appena fermato il Mercedes ML segnalato con a bordo due cittadini albanesi, i quali avevano appena fatto un biglietto per imbarcarsi alla volta del Montenegro.
Le fotografie dei due venivano quindi mostrate alla vittima dell’aggressione ed al testimone oculare dei fatti accaduti al mattino, entrambi riconoscevano senza alcun dubbio nell’IVANAJ Elson colui il quale aveva colpito il finanziere.
Nel capoluogo pugliese si portava quindi, nel corso della notte, personale del Commissariato di Cisterna ed appurava che il VJERDHA aveva indosso ancora gli abiti del mattino, immortalati dalle telecamere cittadine, inoltre confermava di aver trascorso la giornata a Cisterna insieme con il suo amico Elson perché erano andati a trovare un loro conoscente. Inoltre, emergeva che l’IVANAJ, risultato sconosciuto alle Banche Dati FF.PP., era giunto in Italia dall’Albania il giorno 13 aprile u.s..
Di qui, considerati i numerosi indizi acquisiti ed il concreto ed evidente pericolo di fuga, scaturiva il provvedimento di Fermo di P.G. per Tentato Omicidio in concorso: i due albanesi sono ora ristretti presso il carcere di Bari a disposizione dell’A.G..
Le indagini proseguono per acquisire ulteriori elementi utili a ricostruire pienamente i fatti, che si ritiene debbano essere inquadrati in funzione dell’attività istituzionale che svolge il sottufficiale della Guardia di Finanza. .