Camorra, arrestato il re della mozzarella Giuseppe Mandara

14 Maggio 2014 0 Di redazione

Nelle prime ore della mattinata il personale del Centro Operativo della D.I.A. di Napoli ha dato esecuzione alla misura cautelare personale degli arresti domiciliaci emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli dott. Alberto Capuano – su richiesta della DDA di Napoli nei confronti dell’imprenditore Mandara Giuseppe ((LEGGI QUI IL SEGUITO), cl. 46′, titolare dell’omonima azienda di prodotti caseari, per il delitto di associazione per delinquere di tipo mafioso e di riciclaggio e reimpiego. In particolare, le indagini delegate alla DIA hanno consentito di far luce sulla genesi e sull’evoluzione dell’importante azienda di prodotti caseari, ILC Mandara s.r.l., poi denominata “ILC Mandara spa”, meglio conosciuta come “caseificio Mandara”, il cui stabilimento ha sede nel Comune di Mondragone ma il cui marchio è ben noto in Italia ed all’estero. Le complesse ed articolate indagini di natura patrimoniale, a riscontro delle dichiarazioni rese da una pluralità di collaboratori di giustizia e di innumerevoli altri elementi — documentali e tratti dalle intercettazioni -, hanno consentito di dimostrare che il gruppo camorristico di Mondragone, di cui La Torre Augusto era capo, nel 1983, costituì con Mandara Giuseppe una società a partecipazione mafiosa il cui atto iniziale fu l’acquisto del caseificio, operazione avvenuta con denaro contante interamente finanziato dal clan mondragonese, attraverso i familiari del La Torre. Gli stessi La Torre poi, ripianarono con ulteriori versamenti di denaro l’intera posizione debitoria in cui Mandara Giuseppe versava sin dagli anni 70′, così investendo complessivamente nella somma di 700 milioni di lire. Nel corso degli anni, anche grazie al potere economico derivante dal vincolo con il clan La Torre e del controllo territoriale del gruppo sul territorio mondragonese, Mandara Giuseppe è riuscito a creare, nel campo dell’industria casearia, un vero e proprio impero economico.

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Le indagini, successive all’annullamento della misura cautelare già applicata allo stesso Mandara, oltre a consolidare la prova di numerose circostanze di fatto già accertate attraverso le precedenti indagini, hanno permesso di implementare il quadro probatorio, ricostruendo con precisione i pesanti, seppur risalenti, episodi di intimidazione ai danni dei proprietari di alcuni terreni di Mondragone, vicenda estorsiva che ha consentito l’estensione dell’area del caseificio e, in particolare, le gravissime condotte di depistaggio, operate adl Mandara a beneficio del La Torre Augusto e dei suoi complici, delle indagini all’epoca svolte successivamente all’eclatante omicidio di Nugnes Antonio, già assessore e vicesindaco del comune di Mondragone, assassinato con il metodo della cd. lupara bianca nel luglio del 1990.