Cinquatatre siti internet istituzionali violati per linkare a vetrine on line di merce contraffatta

14 Maggio 2014 0 Di redazione

Violavano siti istituzionali per apporre link che riconducevano a vetrine virtuali che vendevano merce contraffatta. Si chiama Vetrine Opache l’operazione di polizia telematica portata a compimento dal  Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza che ha individuato una inedita e particolare fenomenologia criminosa finalizzata alla proliferazione di vetrine virtuali di negozi (store) on-line dediti alla vendita di prodotti contraffatti.
I militari hanno rilevato, infatti, la compromissione di ben 53 siti web italiani dove sono state pubblicate pagine web che rimandano ad alcuni portali di e-commerce ospitati su server esteri.
In tali negozi virtuali venivano commercializzati prodotti della nota maison di moda “Louis Vuitton”, a prezzi nettamente, e quindi sospettosamente, inferiori a quelli normalmente praticati nel mercato legale.
I 53 siti web, la cui alterazione è avvenuta all’insaputa dei legittimi titolari, sono riconducibili sia a soggetti pubblici (ad esempio Comuni e Scuole), sia ad altre realtà private italiane, che non hanno alcuna correlazione con la vendita di oggetti di moda.
Gli autori dell’incursione informatica hanno sfruttato, con successo, alcune vulnerabilità informatiche relative alle tecnologie utilizzate sui siti web attaccati, che hanno consentito l’accesso non autorizzato sui sistemi e condotto, quindi, alla pubblicazione arbitraria di pagine web per la vendita di prodotti contraffatti. Tale tipologia di attacco informatico, cosiddetto defacement, orientata a pubblicare contenuti estranei all’originaria struttura del sito, ha come obiettivo l’aumento del c.d. pagerank sui motori di ricerca venendo a costituire, in tal modo, un complesso di “vetrine virtuali” rivolto a dare maggiore risalto in Rete ai portali di e-commerce illeciti.
L’attività investigativa ha portato al sequestro preventivo dei portali www.lvwholesalesit.com e www.eefnement.com tramite l’inibizione dell’accesso.
I provvedimenti sono stati emessi dal GIP di Roma su richiesta della Procura capitolina.
I militari, inoltre, hanno provveduto ad avvisare i gestori dei siti web compromessi informandoli della vulnerabilità informatica cui sono esposti per la tempestiva messa in sicurezza. Sono stati, altresì, acquisiti i file di log dei sistemi informatici relativi alle realtà telematiche della pubblica amministrazione per individuare i responsabili delle condotte illecite perpetrate in danno dei siti web istituzionali.
La contraffazione continua ad essere una vera piaga per l’economia e le imprese italiane, specie in un momento di crisi come questo. Oltre a far perdere posti di lavoro, il mercato del falso sottintende fenomeni di lavoro nero, evasione fiscale, sfruttamento di soggetti deboli, legami col crimine organizzato. Inoltre, sempre maggiori sono gli effetti dannosi per i consumatori sul piano della salute e della sicurezza. La sola Guardia di Finanza nel 2013 ha sequestrato 130 milioni di prodotti contraffatti, una cifra che rappresenta un incremento del 25% rispetto all’anno precedente, mentre 9.445 sono state le persone denunciate in 11.409 interventi. Di recente il Corpo ha istituito un sistema informativo anticontraffazione: collegandosi al sito https://siac.gdf.it/Pagine/default.aspx si trovano tutte le notizie aggiornate sui sequestri e sulle varie operazioni anticontraffazione”.