Rete di narcotrafficanti contigua alla ‘ndrangheta e operante tra Santo Domingo Roma e Milano sgominata dai finanzieri

27 Maggio 2014 0 Di redazione

Alle prime luci dell’alba, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno tratto in arresto 9 persone, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. Tribunale di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica della Capitale, per reati inerenti il traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Nel dettaglio, le Fiamme Gialle del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, anche attraverso numerose intercettazioni telefoniche e complicati pedinamenti, hanno accertato l’esistenza di una agguerrita organizzazione, attiva prevalentemente nella Capitale e con ramificazioni anche in territorio milanese ed a Santo Domingo, dedita al traffico di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, importata sul territorio nazionale sia a mezzo container che all’interno di valige.
Le indagini hanno altresì consentito di far emergere diversi illeciti contatti con soggetti operanti in aree portuali ed aeroportuali, in forza dei quali l’organizzazione sperava di ottenere l’ “uscita sicura” dai predetti spazi di container e bagagli, all’interno dei quali veniva occultato lo stupefacente.
Importanti elementi di riscontro nel corso delle indagini sono stati acquisiti con il sequestro di un ingente quantitativo di cocaina, pari a circa 283 kg, eseguito a Genova il 18 settembre 2013. Nella circostanza lo stupefacente era occultato all’interno di un doppio fondo, ricavato nella base di un container imbarcato su una motonave in transito nel porto ligure, carico di banane provenienti da Santo Domingo. La cocaina, di elevata qualità e purezza, destinata al mercato illegale dell’Italia Centrale e, in parte, a Milano, avrebbe fruttato, con la vendita al dettaglio, circa 60 milioni di euro.
Al medesimo sodalizio criminale indagato sono stati anche attribuiti due distinti tentativi di importazione di cocaina, rispettivamente di kg 50 – nel giugno del 2013 – e di kg 60 – nel luglio del 2013 – entrambi non andati a buon fine per problematiche e/o imprevisti sopraggiunti. In dette circostanze l’organizzazione aveva programmato di far giungere lo stupefacente a Roma da Santo Domingo all’interno di valige, che poi sarebbero state fatte uscire “in sicurezza” dall’aeroporto capitolino di Fiumicino, grazie a non meglio precisate aderenze dei membri dell’organizzazione presso il citato scalo aeroportuale.

Nel corso dell’operazione odierna, denominata “Buena Hora 2”, che ha visto anche il coordinamento tra le Direzioni Distrettuali Antimafia di Roma, Milano e Genova e che è stata svolta, oltre che a Roma e provincia, anche a Milano, Lodi e Catanzaro, si è data esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari – che ha disposto la custodia in carcere nei confronti di 7 soggetti e gli arresti domiciliari nei confronti di ulteriori 2 soggetti – oltre a numerose perquisizioni locali nel Lazio e in Lombardia.
Uno degli odierni arrestati, MARTINO Giulio (classe 1962), era peraltro già ampiamente noto agli specialisti dell’antidroga del G.I.C.O. di Roma, in virtù di pregresse evidenze giudiziarie che lo hanno visto protagonista per analoghi traffici di droga, omicidio doloso e, soprattutto, per la sua contiguità a cosche di ‘ndrangheta, operanti a Milano e provincia. La figura del MARTINO, seppur non destinatario di alcun provvedimento, era già emersa, ad esempio, nell’inchiesta denominata “SKY-FALL” che, nel febbraio 2013, ha portato la Procura di Roma a sventare l’illecita importazione di un grosso carico di cocaina (per il quale era stato già versato ai narcos un acconto di 700.000 euro), attraverso un aeromobile noleggiato, che sarebbe dovuto giungere presso lo scalo romano di Campino, per poi rifornire le piazze di spaccio di Roma e Milano.
In quest’ultima circostanza venne tratto in arresto anche il commercialista GRASSI Alessandro – più noto alle cronache giudiziarie per la “finta” verifica all’imprenditore romano Tommaso DI LERNIA, nell’ambito dell’indagine “ENAV-FINMECCANICA” – accertando come il medesimo costituisse anche il terminale di uno strutturato gruppo criminale, composto perlopiù da soggetti di origine calabrese, provenienti da Africo (RC) ma da tempo trapiantati nella Capitale, attivo nell’importazione di ingenti quantitativi di droga dai Caraibi (Santo Domingo).
In sintesi, gli odierni arrestati:
– DEL CONTE Domenico (classe 1976), con il ruolo di pianificazione e coordinamento dell’invio da Roma dei corrieri di droga;
– COLANGELO Edmondo Marco (classe 1974), con il ruolo di trait d’union tra la componente italiana e quella estera;
– SANTINI Emilio (classe 1958), con il ruolo di finanziatore delle illecite importazioni e referente per il transito “sicuro” nello scalo aeroportuale di Fiumicino;
– D’ALESSANDRI Giuseppe (classe1956), vero e proprio broker rispetto a più episodi di narcotraffico internazionale, con il compito di occuparsi della logistica e del trasporto della cocaina a mezzo container;
– MARTINO Giulio (classe 1962), condannato per associazione di stampo mafioso, punto di riferimento e finanziatore delle varie importazioni di droga dall’isola caraibica;
– TESTA Alberto (classe 1963) e PLUTINO Bruno (classe 1972), responsabili dell’apparato amministrativo connesso all’acquisto del carico di copertura per il container sequestrato a Genova e alla predisposizione della relativa documentazione doganale;

– MAGGIORINI Giorgio (classe 1931) e MAGGIORINI Andrea Placido (classe 1986), deputati al ruolo di corrieri di droga, fingendo viaggi di piacere a Santo Domingo;
hanno costituto un composito gruppo criminale, forte di una fitta rete di relazioni e connivenze, reso ancor più pericoloso dall’enorme disponibilità finanziaria e dalla capacità di gestire l’importazione di ingentissimi carichi di droga, anche facendo leva sulla vicinanza di alcuni sodali a potenti cosche di ‘ndrangheta, notoriamente organizzazione mafiosa leader mondiale dell’illecito settore.
L’operazione di polizia odierna è l’ulteriore conferma di come il territorio nazionale, in generale, e la Capitale in particolare, continuino a rivelarsi uno snodo centrale nelle rotte dei traffici illeciti di sostanze stupefacenti, in virtù della grande recettività e conseguente remuneratività del relativo mercato.