Vertenza Sapa di Pontinia, anche il sindaco di Latina nello stabilimento

30 Luglio 2014 0 Di redazione

“Sempre più la vertenza Sapa sta diventando l’epicentro e la presa di coscienza della devastante crisi in cui versa il territorio Pontino che dal punto di vista dell’interessamento attivo e partecipativo delle Istituzioni locali non ha precedenti, visto anche l’intervento del Sindaco del capoluogo Di Giorgi con la sua presenza oggi nello stabilimento di Pontinia”. Lo scrive in una nota stampa Tiziano Maronna, segretario generale della Fiom di Latina a proposito della vertenza dell’azienda di Profilati di Pontinia.
“Nella storia delle vertenze nel nostro territorio, e oserei dire in quello Nazionale, non si è mai registrato che i primi cittadini non solo esprimano la loro solidarietà ai lavoratori, ma la praticano stando al loro fianco durante il presidio.
La nota dolente è la scarsa attenzione da parte della Regione Lazio, che dopo gli impegni da parte del Governatore di convocare un incontro Inter assessoriale, ancora non vede concretizzarsi il tavolo Istituzionale e nonostante i diversi appuntamenti che hanno visto la sua presenza sul territorio, non ha avuto modo di fare visita ai lavoratori in presidio.
Altra grande assente in tutta la partita e la UNINDUSTRIA di Latina, che per l’ennesima volta ha dimostrato la propria inutilità al sistema del territorio senza mai aver dimostrato spessore politico, ha solo fornito all’azienda l’accompagnatore e/o il segretario di turno che registrava le decisioni degli accompagnati.
La giornata di venerdì 1 agosto ci vedrà impegnati a Roma in un presidio davanti all’ambasciata Norvegese perché è inaccettabile che la Holding si prenda beffa anche dei rappresentanti del Governo Italiano, visto che è rimasta senza riscontro la lettera inviata dal Ministero dello Sviluppo Economico ai vertici societari.
Abbiamo appreso con rammarico la non partecipazione alle due ore di sciopero, proclamate dalla Fiom Nazionale su tutto il gruppo, da parte dei lavoratori della Sapa di Feltre; cosi come con soddisfazione abbiamo apprezzato la sensibilità dei lavoratori di Ornago, che tra gli operai ha raggiunto il 90% di adesione, altro segnale che dove la Fiom c’è riesce a mobilitare le masse.
L’azienda deve prendere coscienza e accettare le conseguenze del proprio comportamento, conseguenze anche legali visto che dalle prime valutazioni potrebbero emergere ombre sulla corretta gestione del bilancio societario del Gruppo.
Non sono sufficienti i tentativi che la stessa azienda, a quanto ci risulta, sta portando avanti con la complicità di sindacati corporativi e aziendalisti, nel condizionare alcuni lavoratori a sottoscrivere un pseudo documento che accetti le condizioni offerte nel tavolo delle trattative”.