Mostra del Cinema di Venezia: la disabilità documentata nelle difficoltà quotidiane

6 Settembre 2014 1 Di Felice Pensabene

Si conclude questa sera la 71esima Mostra del Cinema di Venezia, tutti gli occhi sono puntati su chi si aggiudicherà il ‘Leone d’oro” e gli altri premi. C’è tuttavia un mondo che ha avuto poco risalto nelle cronache del Festival ed è quello della disabilità, quasi a conferma che di questo problema se ne parla solo per fare del pietismo o quando ci si imbatta in situazione di disagio estremo. In altre parole quando la disabilità entra nella cronaca e fa notizia. Vi è tuttavia, al di là delle “docce gelate” con l’immancabile parata di vip o storie strappalacrime, chi ha documentato la disabilità nella sua quotidianità. La routine difficoltosa e in salita, sempre, di chi con la disabilità divide i suoi giorni. Sono queste, storie di normale disabilità, le protagoniste del film-documentario “Vietato ai disabili” realizzato da Fabio Masi, una delle firma di Blob e prodotto da Rai 3, presentato ieri sera al Lido di Venezia nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia, all’interno della rassegna cinematografica “Festival del CinemadaMare”.
Il mediometraggio, che dura 30 minuti, utilizza il racconto di storie quotidiane e mette in luce la situazione attuale delle persone con disabilità nel nostro Paese. Il film documentario si svolge attraverso le strade, le scuole e le case di Napoli e Roma, evidenziando realtà spesso sommerse nell’indifferenza sociale. Il racconto corale è il risultato della raccolta degli ultimi cinque anni delle tante esperienze personali e quotidiane – nelle quali in molti ritroveranno la propria storia – dei genitori con figli disabili dell’associazione “Tutti a scuola”, che ha anche promosso il dibattito dopo la visione del film. Una sorta di lente di ingrandimento sulle difficoltà delle famiglie con disabili ad accedere ai servizi, ma anche a trovare una sponda nelle istituzioni nel fronteggiare problematicità o anche solo far valere i propri diritti. Tutto questo raccontato in certi momenti con le tinte forti del documentario. Anche quando ripropone le proteste in piazza, le manifestazioni di rottura mediatica, i duri confronti con la classe politica per rivendicare diritti sanciti dalla Costituzione che hanno spesso visto, negli ultimi anni, crescere una protesta che si fa battaglia di civiltà. Impossibile dimenticare le proteste dei malti di Sla, dei disabili dinanzi ai Palazzi del potere, per rivendicare diritti e dignità, contro i tagli lineari allo stato sociale e al fondo per i non autosufficienti. Questo documentario ha lo scopo non solo di offrire spunti di riflessione per il pubblico, ma anche in qualche modo di sfidare la classe politica a intervenire nel concreto e non soltanto con le intenzioni affinché la disabilità esca dal cono d’ombra dell’indifferenza non solo della società ma, di tutta la politica. E speriamo che sia la volta buona…!
F. Pensabene