Sessanta cardellini “rubati a Madre Natura”, la Polstrada denuncia due napoletani a Cassi

23 Settembre 2014 0 Di redazione

Nel tardo pomeriggio di ieri una pattuglia della sottosezione Polizia Stradale di Cassino ha sottoposto a controllo una Volkswagen Golf di colore grigio che percorreva l’A1 all’altezza dell’omonimo casello in direzione Napoli. Fermata l’autovettura in prossimità di una piazzola di sosta, attraverso il consueto protocollo operativo i componenti dell’equipaggio hanno proceduto alla verifica dei documenti del veicolo e di quelli personali dei due occupanti, entrambi originari e residenti a Napoli. Durante il controllo, tuttavia, i due soggetti hanno cominciato a muoversi nervosamente intorno alla Golf assumendo un comportamento che ha immediatamente insospettito gli agenti; di conseguenza è stata effettuata un’immediata e minuziosa ispezione del veicolo nel cui bagagliaio sono state rinvenute 7 gabbie di varie misure contenenti complessivamente 60 cardellini.
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Dai primi riscontri è emerso che i due napoletani, successivamente identificati per il 46enne R. N. ed il 62enne A. M., avessero catturato questi piccoli uccelli migratori di specie protetta nel territorio compreso tra Ferentino ed Anagni; i volatili sarebbero stati verosimilmente destinati alla vendita nei mercati illegali dell’hinterland partenopeo, ove ancora resiste la cultura di acquistare e tenere in casa i cardellini, noti per il canto ed il piumaggio sgargiante. Il business che ruota attorno all’uccellagione è di portata considerevole, soprattutto se si considera che per gli esemplari dalle migliori qualità canore e di riproduzione il prezzo lievita fino a 2/3 mila euro e anche di più. Per i bracconieri questo è uno dei periodi migliori per la cattura del cardellino che migra verso i paesi caldi attraversando le pianure; il casertano, il frusinate ed in generale il basso Lazio costituiscono i territori privilegiati per questo tipo di pratica illegale che sottrae all’ambiente un’importante risorsa faunistica. Al termine degli accertamenti, i due soggetti sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per aver catturato e detenuto uccelli non cacciabili di specie protetta; gli agenti della Polizia Stradale hanno quindi sequestrato le gabbie, liberando i 60 cardellini nelle campagne del cassinate ove potranno riappropriarsi del loro habitat naturale.Nel tardo pomeriggio di ieri, nel corso dei servizi di vigilanza predisposti sulla tratta autostradale, una pattuglia della sottosezione Polizia Stradale di Cassino ha sottoposto a controllo una Volkswagen Golf di colore grigio che percorreva l’A1 all’altezza dell’omonimo casello in direzione Napoli. Fermata l’autovettura in prossimità di una piazzola di sosta, attraverso il consueto protocollo operativo i componenti dell’equipaggio hanno proceduto alla verifica dei documenti del veicolo e di quelli personali dei due occupanti, entrambi originari e residenti a Napoli. Durante il controllo, tuttavia, i due soggetti hanno cominciato a muoversi nervosamente intorno alla Golf assumendo un comportamento che ha immediatamente insospettito gli agenti; di conseguenza è stata effettuata un’immediata e minuziosa ispezione del veicolo nel cui bagagliaio sono state rinvenute 7 gabbie di varie misure contenenti complessivamente 60 cardellini. Dai primi riscontri è emerso che i due napoletani, successivamente identificati per il 46enne R. N. ed il 62enne A. M., avessero catturato questi piccoli uccelli migratori di specie protetta nel territorio compreso tra Ferentino ed Anagni; i volatili sarebbero stati verosimilmente destinati alla vendita nei mercati illegali dell’hinterland partenopeo, ove ancora resiste la cultura di acquistare e tenere in casa i cardellini, noti per il canto ed il piumaggio sgargiante. Il business che ruota attorno all’uccellagione è di portata considerevole, soprattutto se si considera che per gli esemplari dalle migliori qualità canore e di riproduzione il prezzo lievita fino a 2/3 mila euro e anche di più. Per i bracconieri questo è uno dei periodi migliori per la cattura del cardellino che migra verso i paesi caldi attraversando le pianure; il casertano, il frusinate ed in generale il basso Lazio costituiscono i territori privilegiati per questo tipo di pratica illegale che sottrae all’ambiente un’importante risorsa faunistica. Al termine degli accertamenti, i due soggetti sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per aver catturato e detenuto uccelli non cacciabili di specie protetta; gli agenti della Polizia Stradale hanno quindi sequestrato le gabbie, liberando i 60 cardellini nelle campagne del cassinate ove potranno riappropriarsi del loro habitat naturale.