Tragedia alla Kyklos di Aprilia, parenti vittime: “Non è stato incidente sul lavoro ma omicidio”

2 Settembre 2014 0 Di redazione

“Vogliamo giustizia e che non si dica che ciò che è accaduto nella Kyklos di Aprilia sia stato un semplice incidente sul lavoro, bensì due omicidi”. Lo sfogo arriva da San Lorenzo Nuovo e a parlare sono Carla Papini e Stefano Broccatelli rispettivamente sorella e cognato di Roberto Papini il 42enne morto insieme al collega e amico Fabio Lisei nello stabilimento di compostaggio pontino. “Se mio fratello fosse morto in un incidente stradale o cadendo dalla cisterna, quello sarebbe stato un incidente sul lavoro e me ne sarei fatta una ragione, ma se ad ucciderli è stata l’esalazione di una sostanza che qualcuno ha messo a loro insaputa tra il materiale che stavano caricando, ebbene questo è un omicidio,a mio avviso, anche doloso”. Roberto Papini e Fabio Lisei, dipendenti da anni della ditta Mira di Orvieto, si occupavano dello svuotamento delle vasche di percolato nello stabilimento Kyklos quando la mattina del 28 luglio sono morti a causa delle esalazioni di una sostanza nociva, l’acido solfidrico, che non doveva essere presente nel percolato. “Cosa ci faceva quell’acido nel percolato? Che cosa avevano smaltito? Mio cognato aveva in dotazione solo un paio di guanti, oltre alla tuta e alle scarpe da lavoro. Nessuna maschera per proteggersi da pericoli alle vie respiratorie proprio perché non c’erano rischi. Il percolato certamente non era profumato ma altrettanto certamente non doveva essere pericoloso”. La procura di Latina ha sequestrato autocisterne e la stessa Kyklos iscrivendo nel registro degli indagati ipotizzando il reato di omicidio colposo plurimo, i responsabili della Kyklos, della società Eco 2000 che si è aggiudicata l’appalto, e la Mira subentrata in subappalto, azienda per la quale lavoravano le due vittime. L’avvocato Angelo Di Silvio, legale della ditta Mira è sereno: “Abbiamo fornito tutte le prove che dimostrano in maniera inconfutabile che le cisterne erano utilizzate solo per quella funzione, quindi le esalazioni assassine sono arrivate dalle vasche che le due vittime stavano svuotando. Sono certo che i responsabili della Mira, ben presto, da indaga saranno riconosciuti come parte lesa.

Ermanno Amedeikyklos punto