D’Onofrio (PD): “Russo chi?”, con una battuta risponde a Russo

10 Ottobre 2014 0 Di Felice Pensabene

“Russo chi?” Anna D’Onofrio liquida con una battuta “renziana” il “renziano” Armando Russo. “Un risibile risentimento”, secondo il capogruppo del Pd in consiglio comunale a Cassino, sarebbe all’origine dell’improvviso attacco sferrato sulla stampa dal giovane esponente Pd nei suoi confronti.
“Mi domando – dice la D’Onofrio – a che titolo parla. Non è consigliere comunale né amministratore. E, sebbene si affanni da oltre un anno a spacciarsi per segretario del Pd, non può fregiarsi nemmeno di questo titolo: il congresso ed il tesseramento sono stati annullati e lui, mai votato da un’assemblea regolare, è un semplice iscritto”.
In caso di successo di Pompeo alla provincia, Russo confida sul commissariamento della federazione provinciale del Pd con ripercussioni anche su Cassino.
“E’ la logica dei “nuovi vecchi”. Di chi vuole occupare il partito anziché costruirlo. Ma voglio allontanare il giovane Russo da ogni tentazione di rappresaglia: vincerà Pittiglio, il candidato del Pd e del centrosinistra”.
Il voto provinciale avrà ripercussioni sul Comune di Cassino?
“La situazione dell’amministrazione è critica. Avere una maggioranza numerica non significa avere una maggioranza politica”.
Per questo ha dichiarato che non voterà più “a scatola chiusa”?
“Occorre una svolta radicale. Io rispetto il mandato elettorale assegnatomi che si svolge dentro una maggioranza di centrosinistra e sostiene con senso di responsabilità il governo Petrarcone. Ma bisogna ridare vivacità e consistenza a questa maggioranza”.
E a Russo che l’accusa di aver votato per 3 anni “a scatola chiusa” senza entrare nel merito dei provvedimenti, come risponde?
“Si legga i giornali nazionali e imparerà qualcosa. La minoranza Pd, pur contestando il Jobs Act, ha dato la fiducia “a scatola chiusa” a Renzi per non far cadere il governo. Io ho lavorato per ricomporre, definire progetti, assicurare una continuità amministrativa. La funzione di capogruppo non è quella delle “teste di cuoio” di assalto alla diligenza in corsa ma quella di supportare un’amministrazione che ha bisogno di ritrovare una rinnovata energia propulsiva alla sua attività di governo. Ma capisco quanto sia difficile spiegare queste cose a chi, per prendersi un partito è stato capace di distruggerlo”.
Però alle provinciali lei voterà Pittiglio e D’Ambrosio. Il sindaco invece sostiene Pompeo e Velardocchia.
“Votano i consiglieri comunali. E quelli di Cassino hanno avuto dagli elettori un mandato che si opponeva al centrodestra. Noi consiglieri e il Sindaco siamo in una coalizione di centrosinistra. Pompeo ha stretto una alleanza di centrodestra. Sostenerlo significa uscire dal nostro mandato elettorale. E gli alleati di Pompeo, i vari Abbruzzese, Scittarelli, Fardelli stanno già lavorando per creare l’alternativa a questa amministrazione. E io dovrei votare uno schieramento di centrodestra con qualche iscritto al PD, alternativo al mio schieramento? Non credo proprio. Io sto con il centrosinistra e con il PD. Mi spiace per Russo, abituato a schierarsi in virtù delle convenienze politiche. Per il compito che mi è stato affidato di capogruppo, io continuerò coerentemente la mia azione incalzante e vigile su questa amministrazione di centrosinistra per preservarla da ingerenze e da pressioni esterne o da tentativi di snaturare la sua originale collocazione politica. Rassicuro il “giovane vecchio” Russo che il nuovo organismo dirigente che uscirà dal prossimo congresso del Pd si farà carico di aprire una nuova stagione nei rapporti con l’amministrazione comunale. Sono questi gli obiettivi di una nuova politica del PD in questa città”.