Violenze senza senso, tre giorni di ordinaria follia per un 37enne arrestato dalla polizia

7 Ottobre 2014 0 Di redazione

Per tre giorni il pluripregiudicato PACIFICI Davide, classe 77, ha commesso numerosi reati, tra i quali atti persecutori, rapina, lesioni, minacce, danneggiamento, violenza privata, nonché minacce ad un rappresentante dell’Autorità Giudiziaria locale.
Nella notte tra il 5 e il 6 ottobre, alle ore 03.30, personale dipendente, per ordine della locale Sala Operativa, si recava in località B.Go Podgora per segnalazione di minacce in strada.
Sul posto gli operanti prendevano contatti con il richiedente il quale dichiarava che, poco prima, mentre conduceva l’autovettura FORD Ka, a causa di un urto con un animale in strada, si era dovuto fermare per danni alla carrozzeria. Mentre attendeva l’arrivo di alcuni parenti per il soccorso, sul posto si fermava un’autovettura FIAT Ulisse con a bordo un uomo a lui sconosciuto il quale, senza alcun motivo, apriva il finestrino proferendo le seguenti parole “ DAI SALI IN MACCHINA CHE HO GIÀ PERSO TROPPO TEMPO”. Nella circostanza gli rispondeva che non aveva bisogno di aiuto e che poteva andare via. L’uomo, a quel punto, impugnando una mazzetta da muratore e facendola vedere chiaramente, insisteva nel far salire in macchina il richiedente che, impaurito, si chiudeva dentro la sua auto. A quel punto l’uomo a bordo della FIAT Ulisse scendeva dall’auto e dopo aver lanciato i pezzi del paraurti danneggiato della FORD Ka, prendeva un seghetto dalla sua auto e cominciava a segare altre parti del paraurti e del parafango della predetta auto.
Solo con l’arrivo degli Agenti delle Volanti si riusciva a riportare la calma e l’aggressore a bordo della FIAT Ulisse, identificato per il PACIFICI Davide, veniva denunciato in stato di libertà per i reati descritti dal denunciante.
Alle ore 06.25 successive, lo stesso personale si recava in Strada Acque Alte, ove veniva segnalato un danneggiamento di un’abitazione privata. Sul posto gli Agenti prendevano contatti con la richiedente, la quale dichiarava che poco prima, mentre stava dormendo con i parenti, sentiva dei forti rumori provenienti prima dal portoncino d’ingresso della palazzina e poi dalla porta d’ingresso della sua abitazione. Aperta la porta veniva travolta dal congiunto PACIFICI Davide, il quale velocemente si portava presso la camera da letto e malmenava e minacciava di morte il marito della donna, tra l’altro quest’ultimo ingessato ad una gamba. La richiedente e la madre di questa accorrevano nella camera al fine di far desistere il Davide, ma questi malmenava anche le due donne. Per impedire loro di chiamare la Polizia, il PACIFICI si appropriava momentaneamente del telefono di una delle donne, impedendole di telefonare. Con non poche difficoltà i familiari riuscivano a far uscire di casa il PACIFICI Davide, dietro consegna di denaro, ma prima di andarsene questo minacciava di morte un giudice del Tribunale di Latina, responsabile, a suo dire, di averlo condannato ad otto mesi di reclusione nell’anno 2013.
Gli Operanti pertanto accertavano che il PACIFICI Davide, non presente sul posto, era la stessa persona che, poche ore prima, si era reso responsabile dei fatti in località B.go Podgora.
Nell’atto di denuncia la donna, oltre a menzionare i fatti sopra indicati, asseriva che il Davide, da diversi anni, attuava comportamenti violenti e vessatori nei confronti dei familiari, per i cui fatti era stato più volte in carcere.
Sempre nella data di ieri veniva sporta denuncia da altri familiari del Davide, per una serie di atti di violenza fisica e minaccia nei loro confronti, avvenuti anche nelle ultime ore, finalizzati ad ottenere denaro.
Accertato quanto sopra si provvedeva a diramare le ricerche del Pacifici presso tutti gli indirizzi conosciuti, tanto in provincia di Latina che di Frosinone, in quanto originario di quel Centro, ma con esito negativo fino alla tarda mattinata di oggi, quando, in collaborazione con gli agenti di quel Commissariato, veniva rintracciato e fermato in un’abitazione di Terracina, località Porto Badino.
Sottoposto a fermo di P.G., il violento veniva condotto in carcere e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.