Commissariare il Paese per riportarlo sui binari della regolarità

2 Novembre 2014 0 Di redazione

di Max Latempa

 

I Comuni commissariati in Italia sono, ad oggi, 102.

Ciò significa che, laddove la democrazia è risultata inefficace per gestire la cosa pubblica con il buon governo, si è reso necessario l’ intervento esterno per gestire temporaneamente l’ordinaria amministrazione, in attesa che la democrazia stessa si riappropri del suo ruolo sovrano.

I motivi che inducono il Prefetto ad inviare il Commissario possono essere i seguenti: dimissioni della maggioranza dei consiglieri, non approvazione del bilancio, infiltrazione mafiosa.

Per i cittadini le cose di solito vanno meglio col commissario che con la precedente giunta eletta.

Perché l’ordinaria amministrazione lascia pochi spazi agli sprechi ed alle follie contabili delle giunte corrotte.

Proviamo ora a proiettare questo sistema su scala nazionale e pensiamo agli ultimi 25 anni della politica italiana.

Tangentopoli, ribaltoni, Premier non votati da nessuno, innumerevoli ministri arrestati ed indagati, ancor più parlamentari finiti in scandali gravissimi e condannati. In più le cose vanno malissimo su tutti i fronti, quindi non si può proprio parlare di buoni risultati ottenuti.

Tutto questo ci è costato un mare di soldi e le condizioni degli italiani sono notevolmente peggiorate. Disoccupazione, debito pubblico e povertà sono aumentate. Il PIL è crollato e la recessione non ci abbandona da almeno 7 anni. L’ Euro è stato una catastrofe per il nostro export ed in Europa ci siamo ridotti a prendere ordini dalla Germania.

Vi sono allora tutti gli elementi per iniziare a pensare ad un Commissario nazionale che prenda in mano temporaneamente la situazione per riportare l’ Italia sui binari della regolarità.

Nel frattempo dovrebbero essere sciolti tutti i partiti e i sindacati. Poi iniziare processi pubblici a coloro che hanno gettato la nazione in questo baratro. Contemporaneamente dovrebbero essere fondati nuovi partiti con statuti diversi.

Certo, tutto ciò non è previsto dalla Costituzione. Ma da un po’ di tempo si ha come l’ impressione che se le cose non dovessero cambiare a breve, la stessa Costituzione non avrà più ragione di esistere.