Finanziamento Partiti, 42 indagati tra cui i componenti del gruppo Pd alla Regione della IX legislatura

27 Dicembre 2014 0 Di redazione

L’inchiesta giudiziaria coordinata dalla procura di Rieti, che mette nuovamente a nudo l’uso improprio dei finanziamenti pubblici ai partiti, è chiusa. Si stanno stabilendo le competenze territoriali dell’inchiesta, ma le responsabilità degli indagati, in tutto 42, a vario titolo per peculato, truffa ai danni dello Stato, Finanziamento illecito ai partiti, Falsità materiale, sono già delineate da un anno di attività di indagine, cristallizzate in 300 “sit” e 200 controlli incrociati fatti dai finanzieri del Comando Provinciale di Rieti con l’ausilio di tutti i reparti della regione Lazio che hanno contribuito negli accertamenti ciascuno nel proprio territorio. Tra gli indagati compaiono 16 consiglieri della IX legislatura: Bruno Astorre Francesco Dalia (deceduto) Tonino D’Annibale, Marco Di Stefano, Enzo Foschi, Carlo Lucherini, Claudio Mancini, Esterino Montino, Claudio Moscardelli, Giuseppe Perroncini, Mario Perilli, Umberto Ponzo, Francesco Scalia, Daniela Valentini, Mario Mei, Mario Di Carlo (Deceduto). Costituiscono il gruppo consiliare del Partito Democratico presso la Regione Lazio nel periodo compreso tra il 2010 e il 2013. Ci sono anche 5 amministratori pubblici tra cui i sindaco di Rieti Simone Petrangeli e l’ex sindaco di Forano Paolo Diociaiuti, e altri 23 tra collaboratori dei consiglieri, rappresentanti locali del Pd, imprenditori e professionisti. Altri 16 sono segnalati alla Procura, sempre vicini al gruppo Pd, la cui posizione, però, è ancora al vaglio degli inquirenti.
Nel quadriennio di attività regionale il gruppo consiliare del Pd ha ricevuto complessivamente 5,4 milioni di euro. Gli inquirenti ritengono che 2,6 milioni di euro siano stati spesi per finalità diverse da quelle per le quali venivano elargite. In soldi min questione vengono assegnati ai gruppi consiliari per permettere la promozione delle attività politiche della regione Lazio. Buona parte venivano spesi in tutt’altri “capitoli”, in esosi conti ai ristoranti, fino ai finanziamenti ai gruppi Pd locali.