Prometteva sblocco pensioni di invalidità in Lazio, Abruzzo, Campania, Emila Romagna: denunciato falso avvocato

18 Dicembre 2014 0 Di redazione

Torino Si spacciava per avvocato, a suo dire operante per l’Inps, e prometteva lo sblocco delle pensioni di invalidità. A smascherarlo i carabinieri della Tenenza di Settimo T.se (To) che hanno avviato le indagini a seguito delle denunce di alcuni truffati. I carabinieri hanno accertato che il falso avvocato, F.C., 38anni, abitante a Settimo T.se, con diversi precedenti di polizia, ha truffato più di quaranta persone, ma il numero è solo parziale, residenti in Abruzzo, Campania, Emila Romagna, Lazio, Marche, Piemonte e Puglia. Ha fatto credere alle vittime, che avevano in atto dei contenziosi finalizzati al riconoscimento dell’invalidità’ civile, di essere riuscito a sbloccare la loro situazione e di aver vinto le cause pendenti nel loro interesse. Come compenso per la buona riuscita della causa e utilizzando come destinatario il suo vero nome, ha chiesto alle vittime la trasmissione a mezzo vaglia postale on-line di somme variabili da 1000 a 3000 euro.
ULTIMA TRUFFA
Il 12 dicembre scorso, alle 16, a Settimo T.se, al termine di un’attività investigativa, i militari hanno proceduto al controllo e alla denuncia per truffa continuata di F.C.. L’uomo è stato fermato dai carabinieri dopo aver incassato l’ultimo vaglia presso l’ufficio postale di via fantina A Settimo T.se. 2.500 euro, frutto di una truffa commessa ai danni di una donna, G. G., abitante a Tortoreto (TE) . All’interno di un cestino della spazzatura, situato all’esterno dell’ufficio postale, è stata ritrovata, strappata in piu’ parti dall’indagato, la ricevuta del vaglia postale riscosso poco prima.
Il modus operandi risulta perfettamente compatibile con altre decine di truffe commesse dal medesimo in Abruzzo, Campania, Emila Romagna, Lazio, Marche, Piemonte e Puglia.
Il truffatore si era qualificato al telefono alle vittime come avvocato incarico dall’INPS a rappresentare i loro interessi. In particolare, l’uomo ha fatto credere ai suoi clienti, che avevano in atto dei contenziosi finalizzati al riconoscimento dell’invalidità’ civile, di essere riuscito a sbloccare la loro situazione e di aver vinto le cause pendenti nel loro interesse. Per il lavoro svolto, l’uomo ha chiesto alle sue vittime la trasmissione a mezzo vaglia postale on-line di somme variabili da 1000 a 3000 euro, utilizzando come destinatario il suo vero nome. Le indagini in corso sono finalizzate a rintracciare il basista che fornisce i dati delle vittime attingendogli, probabilmente, dal database dell’INPS.