Figure femminili bibliche, esempi di coraggio e di solidarietà, se ne discute al Carducci di Cassino

Figure femminili bibliche, esempi di coraggio e di solidarietà, se ne discute al Carducci di Cassino

21 Gennaio 2015 0 Di redazione

 

Nuova iniziativa dell’Archeoclub Latium Novum sezione di Cassino a favore degli studenti, grazie alla prof.ssa Anna Matilde Patini, sempre attiva e attenta alla formazione dei giovani. A beneficiare di tale iniziativa sono stati gli alunni di alcune classi quarte del Liceo Classico “G. Carducci”, che mercoledì 21 hanno incontrato la dott.ssa Sara Procaccia, storica dell’arte, copresidente Donne Ebree della Comunità Romana, che ha loro parlato di alcune figure femminili della Bibbia. Non nuova a Cassino (lo scorso anno fu presente in città in occasione del Giorno della Memoria), la Procaccia, con la sua collaudata esperienza e competenza con i giovani e con l’arte, ha tracciato la figura di Giuditta, simbolo del coraggio al femminile. Ella infatti, secondo il racconto biblico, uccise decapitandolo il generale assiro Oloferne che, invaghitosi di lei, l’aveva invitata al banchetto e poté così liberare la sua città di Betulia assediata dagli Assiri. Mostrando vari dipinti di autori famosi che ritraggono la scena, da Giorgione a Botticelli ad Artemisia Gentileschi, la dott.ssa Procaccia ha mostrato come Giuditta, pur avendo salvato la sua vita, la sua città, il suo popolo, è triste, avendo rinunciato ad una parte della sua femminilità ed è inoltre rappresentata sempre con la spada, simbolo di giustizia, cosa che ne fa l’opposto di Salomè, simbolo di lascivia, che pure aveva voluto la testa del Battista.

Secondo esempio portato dall’esperta di Bibbia e di Arte, è quello di Lea e Rachele, figlie di Labano: «la maggiore si chiamava Lia e la più piccola si chiamava Rachele. Lia aveva gli occhi smorti, mentre Rachele era bella di forme e avvenente di aspetto. » (Gen 29,16-17). Giacobbe si innamora di Rachele e si mette a servizio per sette anni per ottenerla. Ma nella notte del matrimonio scopre che lo zio, padre delle due ragazze, gli ha dato Lia. Giacobbe lavorerà ancora sette anni gratis e otterrà anche Rachele come sua moglie, ma questa è sterile, mentre Lea gli aveva dato numerosi figli. Rachele riesce ad avere un figlio, Giuseppe, che viene venduto dai fratelli e poi un altro, Beniamino, ma muore nel metterlo al mondo. Dall’amore di Giacobbe per queste due donne nacquero le dodici tribù di Israele. Anche in questo caso, la raffigurazione di questa competizione fra donne è stata ampiamente analizzata attraverso le opere d’arte.

Infine l’ultimo esempio di figura di donna, ampiamente accompagnato da immagini d’arte, è Ruth, simbolo della solidarietà femminile per aver rifiutato, lei non ebrea ma moabita e rimasta vedova, di lasciare sua suocera Noemi, pure vedova: un legame fortissimo, che farà sì che le due donne non si separino neanche nel momento più disperato.

La solidarietà, ha precisato la dott.ssa Procaccia, passa sempre, anche oggi, per il rispetto. Occorre metterci tutti nello stesso livello, pur con le dovute distanze, continuare a studiare ma sempre senza pregiudizio, con mente libera e aperta. Questo l’appassionato consiglio che ha dato ai giovani studenti.

La gradita ospite è stata applaudita dai ragazzi, che hanno seguito con grande attenzione e interesse, e ringraziata caldamente dalla prof.ssa Avruscio, docente di Storia dell’Arte, e dal Dirigente Scolastico prof. Filomena De Vincenzo.