Accoltellamento a Cassino, è la droga il “motore” della violenza in città

Accoltellamento a Cassino, è la droga il “motore” della violenza in città

14 Febbraio 2015 0 Di redazione

E’ ancora la droga a creare apprensione a Cassino. Ci sarebbero le dinamiche dello spaccio a spiegare le coltellate inferte ieri dal giovane marocchino al suo avversario italo albanese. Circostanze immediatamente svelate dall’indagine effettuata dagli agenti del commissariato che a tempo di record, sono riusciti a dare un volto all’aggressore e una spiegazione all’aggressione stessa. Una tempestività assolutamente necessaria e quanto mai opportuna per evitare che le paure in città, nate in seguito alle pistolettate del mese scorso, potessero amplificarsi con l’incertezza. Un ragazzo che vaga per la città con ferite di coltello al torace; un altro che se ne va in giro con un coltello ancora sporco di sangue, non costituiscono certamente motivo di tranquillità per una comunità. Neanche può essere considerato positivo il fatto che la lite tra i due, scaturita, a quanto pare per un debito di droga non pagata, sia avvenuto alla villa Comunale, il parco fiore all’occhiello della città solitamente frequentata da bambini e famiglie.

E poi piazza Labriola; sempre lei al centro di tutto. Il giovane ferito dalle coltellate è scappato in cerca di aiuto, forse suoi solidali, proprio verso la piazza che un tempo era “salotto”, ma che oggi andrebbe ridefinita anche nella terminologia con la quale la si indica. Una persona accoltellata avrebbe chiesto aiuto al primo che capita. Lui, invece, è uscito dalla villa, ha percorso sanguinante, un lungo tratto di corso della Repubblica fino ad arrivare in piazza. Perché? Doveva avvisare qualcuno e non poteva farlo al telefono? Al momento, è ricoverato in ospedale a Cassino, non è in pericolo di vita ma è sotto osservazione. Il coltello dell’aggressore, invece, più uno strumento per tagliare “fumo” che da serial killer ma usato comunque con grande determinazione, è stato sottoposto a sequestro insieme agli indumenti inequivocabilmente sporchi di sangue. Gli uomini del commissariato di Cassino diretti dal vice questore Cristina Rapetti, che sempre più si contraddistinguono per la tempestività nel dare risposte in termini di pubblica sicurezza, Continuano ad indagare per definire io contorni della vicenda.

Ermanno Amedei

 

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