Un “sì” a tre, nel giorno più bello insieme all’amico più fedele

17 Febbraio 2015 0 Di redazione

Il matrimonio è la festa di entrambe le famiglia degli sposi; cani compresi. E’ su questo convincimento che Elisa Guadarelli, 30 anni di Roma, ha basato la sua attività professione. E’ nato così il primo servizio di wedding dog sitter italiano (http://www.weddingdogsitter.com). “Faccio in modo che il miglior amico dello sposo o della sposa possa partecipare all’evento come un qualsiasi altro invitato. Ma non solo, nel servizio è compreso anche quello fotografico realizzato, però, dal punto di vista del cane, alla sua altezza”. Il settore in cui la giovane imprenditrice si è affermata è in continuo sviluppo e le richieste arrivano da tutta la Penisola. “Ho capito che mancava questa figura al mio matrimonio – racconta Elisa che è proprietaria di quattro cani e un gatto – ho cercato qualcuno che potesse far partecipare i miei amici alla festa ma ho trovato qualcosa di utile per le mie necessità solamente in Inghilterra. Ovviamente ho dovuto desistere, ma dopo, ho deciso di colmare quella lacuna”. La sua intuizione, soprattutto dal punto di vista lavorativo, è stata vincente dato che in tre anni, ha ‘accompagnato all’altare’ con i loro cani, ben 83 coppie. Una cosa è certa, Elisa, nel suo lavoro, non fa differenze tra razze. “Mi capita di tutto, dai Chihuahua di un chilo al Bovero Bernese di 60 chili. Devo dire, però, che più sono piccoli e più è complicato tenerli a bada. Una volta ho accudito e fatto compagnia anche ad un Dago Argentino sordo. La padrona lo aveva salvato dai combattimenti illegali e praticamente non sentiva nulla”.

I suoi clienti, per lo più, sono le spose. “Mi capita anche di essere chiamata dagli uomini, ma sono maggiormente le donne a volere che i loro amici partecipino al matrimonio”. Ed ecco che le richieste dei servizi di Elisa arrivino dalla Sicilia, dal Trentino, anche da Napoli ma soprattutto da Roma dove abita. “In un anno – dice – ho percorso con l’auto per lavoro circa 60 mila chilometri”.

Nel giorno più bello e più costoso, il servizio per renderlo piacevole anche al familiare a quattro zampe ha un costo base di circa 700 euro escluse le spese di trasferta. Nella cifra è compreso il servizio fotografico digitale. Ma come si svolge la sua giornata lavorativa?

“Arrivo quando la sposa inizia a prepararsi – spiega -, quando si è nella piena confusione tra parrucchieri, estetisti, fiorai, fotografi, gente che va e viene e tolgo il cane da quella situazione di stress evitando che si innervosisca rovinandosi la festa. Insieme aspettiamo il momento fatidico in pieno relax magari preparandolo alla cerimonia. Non mi presto a ridicolizzare l’animale con vestiti o improbabili accessori, al massimo un papillon o un particolare assolutamente discreto. Mi è capitato più volte che gli sposi abbiano chiesto che il cane portasse le fedi all’altare e ciò è avvenuto senza problemi. Ho preparato una mantellina legata al collo e sulla schiena aveva assicurato gli anelli. Sì, sono stati quelli attimi toccanti quando in chiesa il cane, riconosce sull’altare la padrona, le è andata incontro portando inconsapevolmente anche le fedi. Un altro momento bello è quello in cui la sposa, dopo la cerimonia, riesce a trovare un istante per liberarsi dalla stretta di amici e parenti, per correre a salutare il suo amico che l’aspetta scodinzolando”.

Ovviamente per lui il menù è diverso dagli altri invitati. “Ho la lista delle cose che può mangiare e, mentre gli altri banchettano, io mi occupo di lui arginando, e questo è il difficile, i bambini che vorrebbero giocare con lui torturandolo o infastidendolo. Cerco di mantenerlo tranquillo in maniera che partecipi alla festa senza avere problemi e senza che ne dia. Per questo individuo delle aree in prossimità del luogo della cerimonia dove portarlo a giocare e dargli lo sfogo che gli serve in modo che non si innervosisca nei momenti più critici”.

Un servizio che certamente lascia traccia. “Per tutta la cerimonia, un fotografo accompagna il cane in ogni momento realizzando foto alla sua altezza. Un servizio fotografico fatto dal suo punto di vista, ciò che il cane vede, ma anche quello che fa. Accompagniamo gli sposi quando si allontanano per fare le foto e ne realizziamo di nostre in maniera che si integrino al servizio fotografico nuziale. Anzi, abbiamo iniziato a realizzare anche video in modo da comporre un film del matrimonio dal punto di vista del cane. In sintesi, quel giorno sono la prima ad arrivare e l’ultima ad andare via”. Di richieste strane gliene fanno tante ma a poche dice sì se non le ritiene dignitose per l’animale. “Ho un’etica molto rigida sull’atteggiamento da avere nei confronti dell’animale; mi rifiuto di fargli indossare abitini o fare loro cose strane come mettere lo smalto o colorare il pelo, cose che non tengono conto della sua dignità”.

Di momenti particolarmente significati Elisa ne ha vissuti tanti e ne ricorda uno con particolare simpatia: “Durante il rito civile all’americana, all’esterno, quando la coppia ha pronunciato il ‘Si, lo voglio’, anche il cane ha abbaiato. Lo abbiamo interpretato tutti come un terzo sì ed un consenso pieno”.

Ermanno Amedei