Ex diacono Barlone ucciso a Monte Sna Biagio per un credito di 25mila euro

Ex diacono Barlone ucciso a Monte Sna Biagio per un credito di 25mila euro

11 Maggio 2015 0 Di redazione

Patrizio Barlone sarebbe stato ucciso, secondo gli investigatori, per un prestito che aveva fatto ad un conoscente, Aldo Quadrino di Fondi. Sarebbe stato lui a mandare a casa dell’ex diacono di Monte San Biagio, attraverso un amico campano, Salvatore Scarullo, il “gruppo operativo” che avrebbe dovuto rapinarlo e recuperare una scrittura privata di impegno del fondano a restituire la somma di 25mila euro. Proprio quel documento ha messo gli investigatori dei carabinieri della compagnia di Terracina comandata dal capitano Margherita Anzini e i colleghi del comando provinciale di Latina comandati dal colonnello Giovanni De Chiara sulla pista investigativa che ha portato ai sei arresti di oggi.
Attività informativa della stazione dei carabinieri di Monte San Biagio, proprio di fronte alla quale, l’omicidio è avvenuto, intercettazioni telefoniche, tabulati e le immagini registrate dalle telecamere della stessa stazione carabinieri hanno permesso di ricostruire e ipotizzare che il Quadrino avesse contattato Salvatore Scarullo, il quale avrebbe creato il collegamento con quello che sarebbe stato il gruppo operativo. Già la sera del 7 febbraio, i quattro, tra i quali i fratelli Salvatore e Vincenza Avola, avevano bussato a casa dell’ex diacono senza trovarlo. In quell’occasione, a salvarlo era stata la necessità di fare compere. Il giorno dopo, l’8 febbraio, sono tornati. A bussare sarebbe stata la donna ed uno degli uomini. Barlone, tipo estremamente prudente, non avrebbe aperto se non li avesse conosciuti o se i due non si fossero presentati a nome di persone che lui conosceva. Inoltre la presenza di una donna serviva proprio a tranquillizzarlo. Le immagini delle telecamere, seppure non propriamente nitide, permettono di riconoscere che del gruppo facevano parte tre uomini ed una donna dalle fattezze fisiche compatibili con gli arrestati. Gli investigatori ipotizzano che cercassero quel documento, ma che il tentativo violento di convincere l’ex diacono a consegnarlo sarebbe stato troppo brutale tanto da ucciderlo consigliando ai quattro di fuggire senza lasciare altre tracce.
Questa mattina sono stati arrestati Salvatore Avola, 43 anni, Vincenza Avola, 36 anni, Carmine Marasco, 49 anni, tutti di Torre Del Greco, Antonio Imperato, 56 anni di Ercolano, Aldo Quadrino 53 anni di Fondi, e Salvatore Scarallo, 50 anni di Napoli.
Er. Amedei