L’immigrazione e l’assordante silenzio delle Nazioni Unite  a vantaggio degli “intoccabili” (politica, Chiesa e malavita)

L’immigrazione e l’assordante silenzio delle Nazioni Unite a vantaggio degli “intoccabili” (politica, Chiesa e malavita)

3 Maggio 2015 0 Di redazione

di Max Latempa

Sulle tristi vicende legate al massiccio fenomeno dell’emigrazione verso l’ Europa, attori e burattini politici si sono avvicendati in questi anni con chiacchiere, leggi inutili, sciacallaggi e populistica solidarietà, comportando per le tasche dei cittadini esborsi infiniti finalizzati poi a risultati ridicoli, anzi peggiorando di molto la situazione.

Migliaia di bambini, uomini e donne giacciono in fondo al mare a causa dell’incompetenza di chi dovrebbe governare i fenomeni e di chi ruba su tutto, anche sulle disgrazie di massa. Altri sono relegati nei centri di accoglienza se non ai bordi delle strade a spacciare o a prostituirsi. In Italia l’eterna lotta tra la parte sana della società e la parte mafiosa, corrotta e approfittatrice,  è stata vinta di gran lunga dalla seconda.

Venti anni d’immigrazione incontrollata hanno prodotto: morti in mare, degrado urbano, manovalanza disperata sfruttata da organizzazioni malavitose ed imprenditori senza scrupoli, concorrenza sleale ad operai ed artigiani, insicurezza sociale, allarme terrorismo, sovraffollamento di carceri e strutture sanitarie.

Di contro sono proliferate le Onlus che percepiscono fondi ingenti  per lavorare su accoglienza ed integrazione. Organizzazioni  ultimamente al centro di scandali e con legami molto saldi con la politica, la chiesa e la malavita. Cioè gli intoccabili.

Secondo coloro che sbandierano la solidarietà ad ogni costo, l’ Italia dovrebbe accogliere tutti coloro che vogliono stabilirsi nel nostro paese.  Si tratta di politicanti troppo stupidi per  stare ad un posto di responsabilità, o peggio, corrotti. Pronti a lucrare sulla vita dei disperati. A volte tirano fuori il paragone con gli italiani che emigravano in America o nel nord  Europa, tacendo volutamente che nella maggioranza dei casi erano proprio queste nazioni che richiedevano braccia per la proprie attività. In ogni caso si trattava di civiltà assimilabili tra loro, per lingua, cultura e religione. In Africa ed Asia vi sono decine di milioni di disperati pronti a partire ed a trasferirsi da noi. Possiamo accoglierli tutti? No, è una questione matematica. A meno che non si voglia sancire la fine della civiltà italiana ed occidentale.  Se si dicono le cose come stanno, ecco che costoro attaccano con la storia del razzismo e via dicendo. Oggi, difendere la propria identità, il proprio millenario paese ed i diritti di chi paga le tasse,  significa essere razzisti?

Allora, giocando con l’esagerazione dei termini, si possono incominciare a chiamare costoro traditori? Con tutto ciò che ne consegue.

La chiesa intanto predica a piene mani la solidarietà a tutti i livelli, ma non abbiamo mai visto il Papa ospitare i disperati con letti e brandine nelle stanze vaticane. La chiesa si sente forte, ma dovrebbe ricordare che duemila anni fa la crisi dell’impero romano e della religione pagana iniziò con l’arrivo a Roma di un extracomunitario che professava una religione diversa. Ci mise 300 anni per spazzare via tutti i templi ed i sacerdoti del più forte impero dell’ epoca: era San Pietro.

Allora cosa si fa con l’ immigrazione? Si fa quel che dice la logica. E cioè far intervenire ciò che fino ad oggi ha rappresentato il silenzio più assordante di tutti: Le Nazioni Unite.

L’ Onu deve prendere l’ impegno di intervenire nelle nazioni  da cui partono i disperati per ripristinare, con tutti i mezzi, le condizioni necessarie affinchè queste persone non debbano più affrontare la scelta terribile tra il morire di fame e di guerra o in fondo al mare o di finire in mano alla criminalità o di essere sfruttati.

E’ un impegno difficile, complicato, enorme, planetario. Ma le Nazioni Unite esistono per questo. Altrimenti, tutti a casa.