Un acquedotto comunale “colabrodo” spreca acqua potabile senza fine… i cittadini però pagano le eccedenze

Un acquedotto comunale “colabrodo” spreca acqua potabile senza fine… i cittadini però pagano le eccedenze

17 Agosto 2015 0 Di Felice Pensabene

Che l’estate di questo anno sia stata una delle più torride per le nostre zone, forse anche per la scarsa memoria su quelle già passate, è fuori dubbio. Lo dimostrano le misure adottate da molti comuni del cassinate, e non solo, per evitare sprechi del prezioso liquido. Misure dirette principalmente a razionalizzarne l’uso, evitando abusi ed eccessi nel suo utilizzo. Non tutte le Amministrazioni comunali, però, sono state così parsimoniose nel razionalizzare il consumo d’acqua. Meno di tutti lo è stato, e purtroppo lo è ancora, Cassino. Già, infatti, la Città Martire è quella che può permettersi persino di sprecarla con le numerose perdite. Basta fare un giro per le vie del centro e della periferia per rendersi conto di quanta ne venga sprecata da un acquedotto comunale ormai ridotto ad vero e proprio colabrodo. Qualche esempio concreto? Presto detto. Chi si trovi a percorrere via Boccaccio si accorgerà che da mesi la zona è interessata da un fiume d’acqua che esce da un tombino, nonostante più volte siano intervenuti i tecnici e gli operai del settore, per riparare il guasto. Stessa situazione in via Leopardi, peraltro poco distante da via Boccaccio, dove le perdite cospicue di acqua potabile sono ben due, entrambe nelle vicinanze del parco Baden Powell. Se poi si volesse avere maggiore documentazione in merito basterà continuare il tour in città e nelle periferie, sicuramente non mancheranno ulteriori conferme. Solo pochi giorni fa una buona parte di Cassino, senza alcun preavviso nonostante il caldo torrido di quel giorno, si è vista interrompere il flusso idrico per diverse ore a causa della rottura di una conduttura in prossimità di un noto bar nella zona sud della città. Centralino del Comune in tilt per le proteste dei cittadini inferociti. A questo punto della storia gli interrogativi sono molti, primo fra tutti: è possibile continuare così? Ma soprattutto, è possibile chiedere ai cittadini centinaia di euro per le eccedenze idriche, anche di anni passati da un pezzo, se poi l’acquedotto comunale “fa acqua da tutte le parti” ed è il primo ad eccedere nello spreco? Sembra però che l’unica preoccupazione di questa Amministrazione sia la realizzazione della funivia. Ben venga quest’opera, ma sarebbe meglio risolvere prima qualche priorità più utile alla città ed alle tasche dei suoi abitanti!
F. Pensabene
via Leopardi via Leopardi 1 via Boccaccio