Scandalo a Montecassino, le macerie di una nuova distruzione

Scandalo a Montecassino, le macerie di una nuova distruzione

14 Novembre 2015 1 Di redazione

Cassino – Lo scandalo a Montecassino continua a far suonare le campane in tutta Italia e, purtroppo, non a festa. I racconti sulle gesta del prelato e sulle abitudini personali, spoglio dell’abito talare, vanno ben oltre lo scandalo della sottrazione dei fondi destinati ad attività caritatevoli anche se, già quello, basterebbe. “Fai quello che il prete dice e non quel che il prete fa” si diceva un tempo per coprire le malefatte di qualche sacerdote ma oggi, di fronte a tutto questo, oggettivamente non basta. Non basta alla gente, alle anziane donne che hanno pregato per lui giorno e notte durante la malattia senza sapere da quali eccessi quella malattia poteva essere causata; a coloro che si sono sentiti mortificati nel ricevre una penitenza per chissà quale peccato confessato; a quelli che dalle sue mani hanno preso la comunione; non basta a coloro che lo hanno considerato “faro della loro vita” quando dal pulpito pronunciava sontuosi Te Deum. Leggi qui oppure qui oppure qui oppure il primo dopo la malattia solo per citarne alcuni.

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Macerie, ecco cosa rimane dopo lo scandalo di Montecassino. Sapranno i Benedettini ricostruire quello che, comunque, anche loro non hanno saputo preservare? Non la prendano a male ma è possibile che una persona abbia assunto abitudini così lontane dalla “retta via” solamente negli ultimi anni? E’ normale che un uomo votato a Dio a 30 anni possa aver raggiunto lo spessore religioso tale da arrivato al vertice del millenario ordine dei Benedettini? E’ normale che solamente 18 anni dopo aver messo piede in abbazia a Montecassino ne sia stato eletto Dominus. No, oggi purtroppo a caro prezzo lo si può dire: non è stato normale. E se è vero che un popolo ha i governanti che si merita perché è il popolo stesso ad eleggerli, meno male che Papa Francesco ha provveduto di sua iniziativa a individuare il 192esimo successore di San Benedetto, colui che oggi ha il compito di ricostruire il “faro della cultura occidentale” dalle macerie di quella che sembra essere la quinta distruzione di quelle sacre mura.

Ermanno Amedei

abate Ogliari