Bail-In, i dissesti delle banche sulle spalle dei clienti. Gambelli: “Ecco chi pagherà“

Bail-In, i dissesti delle banche sulle spalle dei clienti. Gambelli: “Ecco chi pagherà“

14 Dicembre 2015 0 Di redazione

Frosinone – Mancano pochi giorni ancora e il settore bancario subirà un cambiamento di enorme portata che toccherà tutti coloro che hanno un conto corrente bancario. In discussione da anni erano i sistemi di salvataggio degli istituti di credito e l’inizio del 2016 porterà come cambiamento la figura di chi dovrà provvedere a ripianare eventuali dissesti.

“Si chiama Bail-in e letteralmente significa salvataggio delle banche dall’interno secondo la procedura che entrerà in vigore nella comunità europea dal 1 gennaio 2016”. Ha parlare è Alessandro Gambelli, promotore finanziario della Sanpaolo Invest di Cassino, figura di primissimo piano nel settore finanziario. “Da quel momento i salvataggi delle banche in dissesto non saranno più effettuati con i soldi pubblici, con i soldi di tutti i contribuenti, ma saranno a spese degli azionisti, degli obbligazionisti e di correntisti della banca in questione con delle specifiche distinzioni”.

alessandro gambelli

Il cambio di tenedenza è sostanziale e tocca direttamente i clienti che, aprendo un conto corrente, si sono fidelizzati all’istituto di credito. Per questo è importante sapere alcune cose che Gambelli mette in evidenza in maniera chiara.

“In estrema sintesi quindi se la banca, la nostra banca, dovesse subire questo processo di salvataggio dall’interno, i primi ad essere colpiti saranno gli azionisti della banca, in seconda battuta i possessori di obbligazioni non garantite (obbligazioni subordinate) e, alla fine, i correntisti che hanno oltre 100mila euro sul conto corrente, oppure sul conto deposito vincolato dalla banca, gli assegni circolari emessi e anche i possessori di certificati di deposito nominativi”.

tabella bail in

“Quindi – continua Gambelli -  ci sarà una gerarchia di strumenti utilizzati per tale salvataggio, la cui logica prevede che chi aveva investito in strumenti più rischiosi come le azioni sostenga prima degli altri le eventuali perdite. Esaurite le risorse di questa categoria si passa alla categoria successiva è così via”.

La scelta dell’istituto in base al suo “curriculum” resta un passaggio fondamentale acor più che in passato.

“Innanzitutto bisogna porre molta più attenzione nella scelta della banca con la quale operare – è la prima raccomandazione dell’esperto – d’ora in avanti le banche non saranno più tutte uguali. Attenzione a sottoscrivere azioni ed obbligazioni bancarie in particolar modo di banche non quotate e questo fa parte comunque della buona pratica di evitare il rischio specifico, quello legato al singolo titolo.

Quindi avere un occhio per il merito di credito, per il rating dell’istituto, per i suoi coefficienti di solidità patrimoniale e per il suo modello di business.

Una scelta che fino a ieri sembrava semplice, a volte bastava scegliere l’istituto bancario sotto casa, comincia a diventare per uomo della strada più complessa perché dovrà avere informazioni che normalmente non avrebbe mai richiesto.

Gli ultimi tristi accadimenti che hanno colpito i clienti di quattro banche del cento Italia ci fanno capire come il problema riguarda tutti da vicino e la scelta della Banca dove mettere i propri risparmi e quali strumenti utilizzare non può più essere effettuata in modo superficiale e dietro il semplice consiglio dell’amico ma richiede il supporto di qualificati esperti del settore”.

Er. Amedei