Terrorismo, espulso un cittadino marocchino nel padovano

Terrorismo, espulso un cittadino marocchino nel padovano

29 Dicembre 2015 0 Di redazione

Padova – Questa mattina, i Carabinieri del ROS hanno eseguito, a Monselice, un provvedimento di espulsione per motivi di prevenzione del terrorismo, emesso dal Ministro dell’Interno nei confronti di Bamaarouf Adil, cittadino marocchino residente a Monselice (PD).

Il provvedimento scaturisce dagli elementi raccolti nell’ambito dell’attività investigativa svolta dal ROS per il contrasto del radicalismo di matrice confessionale.
Il monitoraggio del Bamaarouf consentiva di verificare come lo stesso abbia più volte esternato le seguenti convinzioni/intenzioni:

“ …il mese del ramadan era finito e come musulmano si sentiva oppresso ed offeso per le iniziative contro gli appartenenti a tale religione da parte dei Cristiani ed Ebrei…”

“….offeso poiché sia l’Unione Europea sia gli Stati Uniti d’America stanno combattendo gli appartenenti al ISIS…”

“per questo era intenzionato a vendicare il mondo arabo per le iniziative intraprese da questi paesi – asserendo di far esplodere la città di Roma – luogo da dove deve iniziare l’Islam…”

Il Bamaarouf  ha altresì manifestato di voler raggiungere, attraverso i confini turchi, i combattenti “mujaheddin” impegnati nei teatri di guerra medio orientali, e criticato duramente gli interventi militari effettuati dall’Europa e dagli Stati Uniti d’America contro gli appartenenti all’organizzazione terroristica IS.
Risulta inoltre che il predetto abbia frequentato con regolarità, anche se per un breve periodo, l’Associazione Culturale Islamica locale, dalla quale era stato allontanato – sebbene si fosse proposto dapprima come educatore di Corano e della lingua araba ai bambini e successivamente come Imam – poiché aveva esternato un credo radicale volto alla totale chiusura nei confronti del mondo occidentale.

Contestualmente al provvedimento di espulsione, i Carabinieri del ROS hanno eseguito una perquisizione locale e personale delegata dall’A.G. veneziana, che ha consentito di rinvenire e sequestrare materiale informatico in uso al cittadino marocchino, che sarà oggetto di successiva analisi.