Autolavaggi irregolari a Cassino, la Finanza ne sequestra cinque

Autolavaggi irregolari a Cassino, la Finanza ne sequestra cinque

26 Febbraio 2016 0 Di redazione

Cassino – Sono cinque gli autolavaggi di Cassino sottoposti a sequestro dal Gruppo Guardia di Finanza della città Martire.
Un importante risultato di cui vi avevamo gia parlato in un articolo ieri.I militari comandati dal Colonnello Massimiliano Fortino avevano raccolto concreti elementi che li inducevano a ritenere che le attività venissero condotte in spregio alla vigente normativa sulla tutela ambientale e con impiego di manodopera in nero.
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Dall’attività esperita dalle Fiamme Gialle della città martire è emerso la completa inosservanza della normativa inerente il trattamento delle acque reflue risultanti dall’attività di lavaggio delle auto, con la conseguenza che i liquami di risulta, ricchi di metalli pesanti e composti chimici tra i quali quelli dei prodotti impiegati per il lavaggio, invece di essere trattati attraverso gli impianti di depurazione, venivano direttamente sversati sul suolo pubblico e nelle fogne pubbliche con forte impatto sull’ambiente. Durante i controlli sono stati rinvenuti cospicue quantità di fanghi contaminanti, che, in assenza delle opportune predisposizioni per l’eliminazione dei residui tossici delle lavorazioni, si sono accumulati nel tempo, fino a rapprendersi, al punto che presso alcuni dei locali sottoposti a sequestro sono stati rinvenuti numerosi sacchi, contenenti grosse quantità di tale materiale, che venivano successivamente smaltiti dai titolari delle attività nei normali cassonetti della nettezza urbana.
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Gli accertamenti compiuti, hanno permesso di individuare, inoltre, quattro cittadini di origine extracomunitaria utilizzati come manodopera in nero, tra i quali è emerso l’impiego di un minore. Quest’ultimo, un diciasettenne di origini egiziane, privo di documenti e permesso di soggiorno.
L’attività si è conclusa con il sequestro penale di 5 esercizi commerciali e il deferimento all’Autorità Giudiziaria dei rispettivi titolari, tutti cittadini di origine egiziana tra i 26 e i 47 anni, per la violazione delle norme inerenti il testo unico sull’ambiente (ex art. 137 del D.Lsg. 152/2006), unitamente alle contestazioni amministrative delle violazioni in materia di lavoro sommerso e di quelle penali per il lavoro minorile di cui all’art. 4 L. 977/1967.
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