Sfruttamento prostituzione a Cassino, cinque condanne a 4 anni e mezzo

Sfruttamento prostituzione a Cassino, cinque condanne a 4 anni e mezzo

26 Febbraio 2016 0 Di redazione

Cassino – Si è conclusa con cinque condanne a quattro anni e mezzo di carcere la turpe vicenda del febbraio 2011 ma ci si aspettava condanne ben più pesanti.
Terme calde, così venne chiamata dai carabinieri di Cassino l’operazione che, nel febbraio del 2011 permise di liberare due ragazze rumene di circa 27 anni dal giogo di un gruppo composto da 5 persone, tre uomini italiani di origine rom residenti in provincia di Isernia e due donne rumene. Le indagini vennero avviate dalle segnalazioni arrivate dalla Spagna e dalla stessa Romania fatte dai parenti delle due ragazze giunte da pochi giorni a Cassino. Le segnalazioni raccontavano che le due, arrivate in Italia con le aspettative di un lavoro, erano tenute prigioniere e costrette a prostituirsi. L’intervento dei militari in un luogo nella zona delle Terme Varroniane permise di ritrovare le due ragazze chiuse in un ambiente e senza documenti. Le due raccontarono di essere arrivate a Cassino con la promessa di un lavoro ma di aver trovato il gruppo che, dopo averle picchiate e ripetutamente violentate, le aveva costrette alla prostituzione. Il loro drammatico racconto è contenuto in un incidente probatorio, una fase anticipata di quello che poi sarebbe stato il processo. Dopo di che andarono via rendendosi irreperibili. Dei cinque, due italiani finirono denunciati per violenza sessuale e tutti per sfruttamento della prostituzione. Nel corso del processo che si è tenuto a Cassino il sostituto procuratore Alfredo Mattei aveva chiesto nove anni per i due accusati di violenza sessuale, e sei anni ciascuno per tutti e cinque per il reato di sfruttamento della prostituzione. Il gruppo era difeso dall’avvocato Armando Caporicci. Nonostante il dettagliato racconto delle due vittime, però, i due sono stati assolti, mentre tutti e cinque sono stati condannati a 4 anni e sei mesi ciascuno di reclusione.
Ermanno Amedei