Lo sport, veicolo riabilitativo e di integrazione sociale per i disabili

Lo sport, veicolo riabilitativo e di integrazione sociale per i disabili

30 Aprile 2016 0 Di Felice Pensabene

CassinoSala “P.C. Restagno” del comune di Cassino gremita, ieri pomeriggio, per il convegno organizzato dal Movimento “Cassino Città Ideale” su “Disabilità e Sport. Opinioni a confronto”. Dopo i saluti del sindaco Petrarcone, che ha voluto sottolineare l’importanza dello sport nell’integrazione delle persone disabili e l’impegno dell’Amministrazione, Valeria Santini, presidente dell’associazione “Sport No Frontiere, ha ricordato la ratifica, nel 2007, da parte del governo italiano della dichiarazione Onu sui diritti delle persone disabili, da cui occorre partire per attuare interventi a favore delle persone disabili, in Italia, ma soprattutto a Cassino. “Il nostro impegno – ha ribadito Valeria Santini – è quello di creare una città a misura di disabile, che avrà effetti positivi su tutti i cittadini e Cassino ha, a nostro avviso, le potenzialità per raggiungere questo obiettivo, non a caso la scelta del nome al Movimento che oggi ha organizzato questo incontro”. È stato, poi, il professor Marco Aresti, docente, presso l’Università di Cassino e del L.M, educatore Asl di Frosinone e componente dello staff che ha seguito la squadra dei disabili psichici ai Campionati mondiali di calcetto svoltisi a Tokio nei mesi scorsi, a porre l’accento sull’importanza dello sport nel processo riabilitativo del disabile con patologia psichiatrica. Lo sviluppo di un diverso approccio nella loro riabilitazione e nella pratica sportiva, intese nella loro totalità, senza dimenticare la “persona” del disabile stesso. “L’inizio di una diversa visione della disabilità – ha sottolineato il prof. Aresti – si è sviluppata con la legge Basaglia del 1978, che ha modificato il percorso riabilitativo fondata sui diritti della persona con disabilità psichica, fino a quel momento negati, diritto ad essere persona, alla partecipazione, allo sport. In quest’ottica, quindi, lo sport non è più fine a sé stesso, ma assume una nuova valenza nella riabilitazione della patologia mentale, una valenza affettiva ed emozionale, un valore eccezionale, che unisce corpo, mente e vita sociale”. La dottoressa Maria Palumbo, neuropsicomotricista dell’età evolutiva, ha sottolineato la necessità e l’importanza dello sport nel processo di autonomia del disabile nella società. Le conclusioni dell’avv. Michela Del Vecchio hanno posto l’accento sull’importanza di questi processi riabilitativi realizzati nelle scuole di Cassino e gli ottimi risultati ottenuti attraverso l’impegno dei ragazzi, delle famiglie e dei docenti. Molte le testimonianze di operatori del settore, in cui sono emerse, però, anche tante difficoltà burocratiche nel fornire aiuto e assistenza alle persone disabili nella nostra città, ma anche al lavoro costante dei volontari nel loro inserimento sociale.
Un convegno in cui lo sport ha assunto un’importanza fondamentale in tutto il percorso riabilitativo del disabile, nel suo inserimento sociale, ma che dovrebbe rappresentare un completamento di quella “normale vita di relazione” prevista dalla legislazione vigente che garantisca a questa parte di cittadini, anche il diritto al lavoro, ad una vivibilità priva di barriere architettoniche, mentali e culturali, al pari di tutti gli altri cittadini, obiettivi fondamentali che il Movimento “Cassino Città Ideale” si propone di sviluppare e concretizzare.
F. Pensabene
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