Rivendita di patenti alla Motorizzazione di Frosinone, Ferraro domani davanti al Gip “per parlare”

Rivendita di patenti alla Motorizzazione di Frosinone, Ferraro domani davanti al Gip “per parlare”

19 Aprile 2016 0 Di redazione

Cassino – Domani in carcere a Frosinone, Donato Ferraro sosterrà un nuovo interrogatorio di garanzia. Al suo fianco gli avvocati Sandro Salera e Pierpaolo Dell’Anno. Il gip incontra nuovamente l’indagato, ritenuto essere il promotore dell’associazione per delinquere finalizzata alla “vendita” di patenti all’interno della Motorizzazione civile di Frosinone, dopo che lo stesso ha avuto modo di potuto leggere le trecento pagine che compongono l’ordinanza eseguita la quale si sono ritrovati in carcere lui, l’ex direttore della Motorizzazione civile di Frosinone Roberto Scaccia, l’esaminatore Domenico Fratarcangeli, e ai domiciliari altre 17 indagati tra titolari e dipendenti di autoscuole, altri esaminatori dipendenti della Motorizzazione , procacciatori di clienti. Difficile dire cosa accadrà domani e cosa dirà il principale indagato al Gip Bragaglia ma i ben informati sono pronti a scommettere che Ferraro collaborerà con gli inquirenti puntando al Giudizio con rito abbreviato che gli garantirebbe lo sconto di un terzo della pena. Ingenti i sequestri dei suoi beni, tra i quali le auto delle sue tre autoscuole, una Ferrari California e una Mercedes che da sole valgono 300 mila euro, i locali commerciali delle tre autoscuole e appartamenti, oltre a soldi contanti, pare 200mila euro, ritrovati nella cassaforte di una delle autoscuole.

Le scuole guida, però, in quanto attività, non sono state sequestrate per cui potrebbero tornare in operative. Ferraro, quindi, per poter uscire dal carcere, magari con una misura meno restrittiva, dovrà quantomeno, mostrarsi disponibile a svelare i pochi aspetti ancora non chiari su quell’indegno mercato di patenti che, arricchendo lui e i suoi complici, permetteva a chiunque di poter guidare senza averne la dovuta preparazione rischiando di diventare pericoli pubblici sulla strada.

Ermanno Amedei