Il primo maggio  CGIL-CISL-UIL E UNICOOP festeggiano la risoluzione dei 30 “esuberi” a Unicoop Tirreno

Il primo maggio CGIL-CISL-UIL E UNICOOP festeggiano la risoluzione dei 30 “esuberi” a Unicoop Tirreno

4 Maggio 2016 0 Di redazione

Dall’Unione Sindacale di Base Coordinamento provinciale di Frosinone riceviamo e pubblichiamo: Inammissibile e inconcepibile questo ennesimo regalo effettuato dai confederali a Unicoop Tirreno! Perché portare in piazza le lavoratrici e lavoratori quando il loro futuro era già sottoscritto? Ora capiamo anche perché nella manifestazione di Terracina i confederali non hanno voluto dare voce al megafono della USB!
IL 28 APRILE 2016 presso la sede della Regione Lazio, alla presenza dell’assessorato al lavoro, Legacoop Lazio, Unicoop Tirrena e CGIL-CISL-UIL hanno deciso le sorti di 30 lavoratrici e lavoratori definiti “esuberi”.

Passano gli anni ma il modello sindacale di CGIL CISL UIL è sempre lo stesso: FIRMARE ACCORDI CHE PERMETTONO AI PADRONI DI LICENZIARE I LAVORATORI METTENDOLI PRIMA L’UNO CONTRO L’ALTRO. Eppure erano stati proprio loro ad affermare in occasione della manifestazione, “che avrebbero fatto rimangiare ad Unicoop la decisione di svendere i lavoratori”
Secondo Unicoop Tirreno e le OO.SS. confederali l’unica strategia per il rilancio dei punti vendita nel territorio laziale è quello della svendita dei diritti e del reddito dei lavoratori tramite il jobs act e la formula dell’affitto del ramo d’azienda.

A fronte dell’incapacità dirigenziale, sostenuta dall’incompetenza sindacale confederale, a pagare dazio sono sempre loro, i lavoratori, che da anni si sono caricati sulle spalle un fardello sempre più pesante e un portafoglio sempre più vuoto!
Un accordo capestro che non dà nessuna garanzia certa sul futuro di tutte le lavoratrici e i lavoratori dei punti vendita di Formia, Cisterna, Fiuggi, Frosinone e Terracina.
I lavoratori che verranno ricollocati nei punti vendita di Pomezia, Colleferro, Aprilia Velletri e Genzano, per un misero reddito, dovranno spostarsi anche di 100 km per raggiungere il lavoro!!
Per coloro che invece proseguiranno il rapporto di lavoro con le società private che affitteranno il ramo d’azienda vedranno ridursi il loro reddito e successivamente andranno incontro anche alla perdita del posto di lavoro!

Per questi motivi la USB invita tutte le lavoratrici e i lavoratori a votare NO al referendum che si terrà a breve in tutti punti vendita.
NON VI FATE INGANNARE!
E’ ARRIVATA L’ORA DI PRENDERE LE DISTANZE DA CHI, SPACCIANDOSI PER SINDACATO, FIRMA ACCORDI CONTRO I LAVORATORI E LE LAVORATRICI PER MANTENERE I LORO PRIVILEGI!