Il 12 e 13 agosto è trionfo di fettuccine ai funghi porcini a Casaprota

Il 12 e 13 agosto è trionfo di fettuccine ai funghi porcini a Casaprota

9 Agosto 2016 0 Di redazione

Casaprota – Uova, farina, funghi porcini e ovviamente olio extravergine di oliva: ovvero un richiamo irresistibile per chi, alle spiagge affollate del mese di agosto, preferisce un tuffo nei sapori e nelle tradizioni della Sabina. E’ da ben 39 anni, d’altronde, che il borgo reatino di Casaprota celebra la Sagra delle fettuccine ai funghi porcini, l’evento di punta del “Ferragosto Casaprotano”, una manifestazione articolata in sette giorni di musica, sport, spettacoli e gastronomia.

L’appuntamento torna puntuale il 12 e il 13 agosto con due serate dedicate a un piatto tipico della tradizione contadina che da queste parti viene realizzato con materie prime rigorosamente del posto: i gustosi funghi porcini che crescono abbondanti sui Monti Sabini e l’olio dal colore giallo dorato con leggeri toni di verde, l’ingrediente che sublima il gusto delle fettuccine fatte in casa; un prodotto dal sapore intenso e aromatico che era conosciuto e apprezzato già dagli antichi Romani. Lo stand gastronomico aprirà alle 19 e, dopo le fettuccine, i più golosi potranno assaggiare la carne condita con i funghi ed altre gustose tipicità locali, mentre ogni serata si concluderà all’insegna dell’allegria con spettacoli musicali dal vivo: se nei due giorni della sagra si esibiranno le orchestre “Eccoli di Nuovo” e “Sara e Sogno Mediterraneo”, il 14 agosto è in programma l’atteso concerto di Fiordaliso; dal 10 al 15 agosto, inoltre, sarà possibile visitare la mostra del pittore Franco Picchi allestita nella Sala Conferenze.

Al km 56 della via Salaria, Casaprota è un piccolo borgo appartenuto all’Abbazia di Farfa, addossato ad un antico Castello; la porta di accesso al paese, di età rinascimentale, mostra gli alloggiamenti in pietra per i cardini del portone e la copertura interna con una volta a botte, mentre l’antico palazzo signorile – oggi Filippi – che si erge nella parte più alta dell’abitato, presenta una facciata essenziale nella quale si aprono finestre cinquecentesche, sulla quale si staglia una torre circolare. Di epoca romana sono invece i primi insediamenti presenti nel territorio, dove i reperti delle ville e le iscrizioni sono sparse un po’ ovunque: per chi vuole dedicarsi alle escursioni, gli emblemi di un passato glorioso testimoniate da rovine romane e medievali saranno l’ambientazione degli itinerari da percorrere a piedi, in mountain bike o a cavallo. Tra scorci mozzafiato e coltivazioni rigogliose tipiche di questo tratto della Sabina, gli alberi di ulivo circondano l’abitato disegnando sulle colline curiose geometrie: le caratteristiche organolettiche tipiche di questo territorio fanno sì che il suo olio sia uno dei migliori d’Italia.