Le tradizioni gastronomiche, musicali e dialettali di Subiaco protagoniste a “Rajche, radici in comune”

Le tradizioni gastronomiche, musicali e dialettali di Subiaco protagoniste a “Rajche, radici in comune”

19 Agosto 2016 0 Di Felice Pensabene

Subiaco (RM) – Scavare a fondo nelle tradizioni gastronomiche, musicali e dialettali di Subiaco alla ricerca delle radici in comune dei popoli dell’alta valle dell’Aniene. O meglio le “rajche” – come si usa dire nel dialetto del paese in provincia di Roma -, un vero tesoro da preservare di fronte all’avanzare inesorabile del tempo attraverso una manifestazione che permette a tutti di sentirsi sublacensi. Qui, all’ombra della Rocca Abbaziale che fu dimora dei Barberini, dei Colonna e di Lucrezia Borgia, dal 26 al 28 agosto torna l’appuntamento con “Rajche, radici in comune”, tre imperdibili giorni dedicati alla cultura locale e dialettale tra poesie, stornelli e canti popolari. A dare il via all’evento, venerdì 26 agosto alle 21.30, sarà la rappresentazione teatrale “Attizza ju foco, carbona”, quindi grande spazio sarà dato alla buona cucina con l’attesissimo appuntamento con la passeggiata gastronomica: sabato 27 agosto dalle 19 alle 24, muniti di sacca e calice, i visitatori potranno tuffarsi in una sorta di tour con tantissime portate della cucina tipica del territorio, realizzate al momento seguendo le ricette delle nonne ed esclusivamente con materie prime del posto; in abbinamento ai piatti a “chilometro zero” le aziende vinicole locali proporranno i loro migliori prodotti da gustare nelle vecchie cantine del paese, riaperte per l’occasione, nelle quali è possibile respirare l’atmosfera tipica delle feste di un tempo.
Il tutto sarà accompagnato, anche quest’anno, dal suono degli antichi strumenti musicali con la sesta edizione di “Rajche: di legno, di canna, di pelle” in programma domenica dalle ore 10, il festival e mostra-mercato della musica popolare e della liuteria tradizionale; artigiani e costruttori di zampogne, organetti, chitarre e tamburi, metteranno in mostra i propri lavori e ogni visitatore potrà provare l’emozione di imbracciare questi caratteristici strumenti. A chiusura della manifestazione verrà infine preparata la tradizionale “panarda”, una cena all’aperto il cui menù a base di piatti semplici ricorda il modo in cui usavano pasteggiare i nostri nonni, mentre il caratteristico “ballo della pantasema” darà a tutti l’appuntamento alla prossima edizione.
A fare da cornice alla manifestazione sarà lo splendido centro storico di Subiaco, costruito su una rupe di roccia che domina la campagna circostante, che conserva dei veri e propri gioielli come la Rocca Abbaziale medievale, la trecentesca chiesa di San Francesco e quelle neoclassiche di Sant’Andrea e di Santa Maria della Valle; a pochi chilometri dall’abitato è possibile visitare i monasteri di Santa Scolastica, l’unico fra i dodici voluti da San Benedetto nella valle sublacense sopravvissuto ai terremoti e alle distruzioni saracene, e quello del Sacro Speco, eretto nella curvatura di una alta parete di roccia e sorretto da nove alte arcate, con il suggestivo labirinto interno fatto di ambienti di vita quotidiana, piccole chiese e cappelle scavate nella roccia.
Pochi lo sanno, ma Subiaco e la valle dell’Aniene sono state nei secoli teatro di eventi fondamentali nella storia del nostro Paese e dell’Europa, dall’imperatore romano Nerone alla famiglia Borgia, da San Benedetto che qui scrisse la sua la sua Regola fino alla prima stampa in Italia di un libro con il metodo Gutemberg; ma accanto a questi grandi accadimenti si è sviluppata un’altra storia – decisamente meno nota – fatta di eventi legati alle feste calendariali, alla devozione popolare e alle attività economiche tradizionali: una storia di radici comuni che “Rajche” farà rivivere come per magia dal 26 al 28 agosto.