Mercati rionali minacciati dalla Bolkestein,  Delle Fontane (Fiva): “Con i punteggi abbiamo salvato le aziende”

Mercati rionali minacciati dalla Bolkestein, Delle Fontane (Fiva): “Con i punteggi abbiamo salvato le aziende”

14 Settembre 2016 0 Di redazione

Lazio – La direttiva Bolkestein non fa tremare solamente i titolari di concessioni balneari, ma anche i commercianti ambulanti. In troppi pensano che la direttiva europea, vista come un terremoto che annulla investimenti e diritti assicurati per anni solamente sulle spiagge ma il grosso, avviene nell’entroterra, in ogni area mercatale dove, da sempre, si svolgono i mercati quotidiani, bisettimanali, settimanali. Anche quelle aree, indicate come piazzole, date in concessione dal comune a imprenditori che lo hanno tramandato ai figli anche per decenni facendone vere e proprie aziende di famiglia, rischiano di finire assegnate in seguito ad un bando al quale può partecipare chiunque. Significa cancellare il passato e togliere il diritto a chi, per decenni, ha lavorato in quei pochi metri quadri trasformandolo in un punto di riferimento con un proprio livello qualitativo.

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Roberto Delle Fontane, presidente Fiva (federazione italiana venditori ambulanti) Lazio   di Confcommercio invita alla calma e dice: “Non appena abbiamo scoperto che anche i rappresentanti italiani in Europa avevano votato per approvare la direttiva Bolkestein ci siamo attivati per mettere in salvo le nostre aziende. Non è stato semplice, ma dopo una lunga battaglia, siamo arrivati ad un punto di incontro con le istituzioni europee. Si rischiava che le aziende venissero private di quelle piazzole che occupavano da anni per essere riassegnate con un bando al miglior offerente. Siamo riusciti ad ottenere il riconoscimento dell’anzianità di frequenza di posteggio. Si riconosce un punteggio di partenza per l’assegnazione della piazzola, a chi l’ha occupata in precedenza, a chi ha una anzianità di scrizione al registro imprese, alla camera di commercio e a chi ha pagato i posteggi in maniera regolare. Si chiamano criteri di professionalità e che danno un punteggio di partenza tale da assicurare la continuità alle aziende”.

Ecco quindi che l’iscrizione al registro delle imprese da 0 a 5 anni danno 40 punti, da 6 a 10 ne danno 60.

I vecchi titolari del posto banco che concorre al bando per riottenerlo hanno altri 40 punti.

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“Così abbiamo messo in salvo tante aziende per un periodo di tempo che va dai 9 ai 12 anni, a discrezione dei comuni. Nel Lazio, inoltre, siamo riusciti a scongiurare la necessità di presentare la regolarità dei versamenti contributivi che resta facoltativa e quindi non obbligatoria ma nel caso la si presenti, da un punteggio maggiore”.

Ermanno Amedei   Â