Vittima della ronda a Cassino, polacco fermato e picchiato da tre giovani

Vittima della ronda a Cassino, polacco fermato e picchiato da tre giovani

13 Gennaio 2017 1 Di redazione

Cassino – Lo hanno bloccato sulla via Appia a Cassino e lo hanno picchiato pensando che fosse un malintenzionato inducendo in errore anche gli agenti di polizia di Cassino intervenuti. Il cittadino polacco di 39 anni, poco dopo le 23 di mercoledì, mentre tornava a casa in sella alla sua bicicletta è stato fermato da tre giovani che, probabilmente, pensavano di compiere una ronda contro i frequenti furti nella zona.

Sono da subito cominciati i maltrattamenti. Il 39enne è stato scaraventato a terra dalla bicicletta che gli è stata sottratta mentre, a calci e pugni, e con l’ausilio anche di un bastone da baseball, i tre si sono accaniti su di lui picchiandolo e rompendogli anche il cellulare. Inutile per il polacco assicurare i giovani dicendo loro che non era un malintenzionato e che abitava a tre chilometri dal luogo dell’aggressione.

Dopo un’ora, con l’intervento di un quarto uomo che ha fatto un po’ da paciere, il 39enne ha ottenuto che si chiamasse la polizia. Gli agenti, giunti sul posto, hanno ascoltato i giovani e portato in commissariato lo straniero denunciandolo per possesso di arnesi atti allo scasso. Aveva nello zaino alcuni utensili con cui svolge piccoli lavori.

In mattinata ci si è accorti dell’equivoco e che il denunciato era in realtà la vittima. Il 39enne abita a pochi chilometri dal luogo di quella che è stata una vera e propria aggressione. E’ un laureato e conosce cinque lingue. Una conoscenza che è stata usata spesso anche per traduzioni da parte delle forze dell’ordine. Amante della bicicletta, la adopera ogni giorno e in ogni condizione climatica, così come l’ha adoperata quella sera, nonostante le temperature rigide, per tornare a casa dopo essere stato a cena dalla sorella che, a Cassino, ha una nota attività commerciale. Proprio i parenti, la sorella e la nipote, si sono scagliati in sua difesa per far emergere la verità dei fatti. “In nostro bisnonno – ha dichiarato la sorella dell’aggredito – 70 anni ha combattuto in questa terra per la libertà anche di quelli che hanno picchiato mio fratello ”.

Mentre la posizione dell’uomo è stata chiarita, le forze dell’ordine stanno invece indagando per stabilire la posizione dei tre giovani che lo hanno fermato e che rischiano a loro volta una denuncia. Al 39enne, in ospedale, gli hanno riconosciuto una prognosi di 15 giorni per le ferite dovute alle percosse.

Il fenomeno dei furti in abitazioni è preoccupante, ma lo sono anche iniziative come quelle intraprese da chi, autonomamente, crede di poter rivestirsi di un ruolo di controllo del territorio che è concesso solo alle forze dell’ordine. La vigilanza dei cittadini è permessa e auspicata, ma solo ed unicamente per segnalare situazioni sospette a carabinieri o poliziotti.

Ermanno Amedei