Il tempo è finito. Fra 35 anni è già adesso. L’ immigrazione non è un diritto

Il tempo è finito. Fra 35 anni è già adesso. L’ immigrazione non è un diritto

21 Marzo 2017 1 Di redazione

di Max Latempa

Se la matematica non è un’opinione e con questi ritmi di crescita dell’ immigrazione, in Italia nel 2050 gli immigrati di prima e seconda generazione diventeranno maggioranza del paese.

A causa di questo ineluttabile quadro statistico e visto che tutti gli studi indicano l’ aumento esponenziale della popolazione di fede islamica, è molto probabile che ci troveremo di fronte a due possibili scenari.

Il primo, democratico, con l’ Italia che si avvierà a diventare una Repubblica Islamica tipo Tunisia o Egitto con un radicale cambiamento di usi e costumi, adottando cioè quelli più consoni all’osservanza del Corano.

Il secondo, una guerra, combattuta tra i cittadini italiani veri e quelli divenuti tali per immigrazione.

Vi sarebbe inoltre un terzo scenario possibile, cioè quello che si verificherebbe solo se fosse attuato immediatamente un provvedimento, per poterne poi vedere i frutti tra 35 anni, cioè l’ immediato blocco all’immigrazione. Un provvedimento che dovrebbe essere fatto non per convenienza politica o per motivi razzisti o economici ma semplicemente per non trovarsi, tra 35 anni appunto, in una delle due nefaste situazioni precedentemente descritte.

I cultori del politically correct, cioè i soloni che hanno gettato il mondo occidentale in uno stato di totale immobilità, perché per loro risolvere un problema equivale per forza a far torto a qualcuno, saranno probabilmente inorriditi di fronte a tale visione delle cose ma è arrivato il momento di chiamare finalmente queste persone con il loro nome: traditori.

Tutti coloro che in questi anni hanno favorito in qualsiasi maniera la politica dell’accettazione incondizionata  dell’ immigrazione sono responsabili delle future vicende che si verificheranno in Italia, avendo attaccato e progressivamente distrutto l’ integrità nazionale e sociale, la cultura e l’ indipendenza di un popolo che per secoli ha tenuto lontani i cartaginesi, i mori, i saraceni, gli ottomani ed i musulmani.

Questi traditori sono i nostri politici e coloro che li sostengono e che li votano. Hanno nomi e cognomi e sono tra tutti noi. Sono i distruttori dell’ Italia, quella che conosciamo fin da piccoli, fatta di donne belle e con il volto radioso alla luce del sole, fatta di pane e salame e di un bicchiere di vino, fatta di chiese ma anche di fiero ateismo, fatta di vacanze al mare in costume e di matrimoni d’ amore e non combinati.

Dunque sappiamo già chi ci sta distruggendo. Sappiamo chi sono i responsabili della fine del mondo occidentale e della nostra cultura. Per quale motivo lo stiano facendo (stupidità o lucro) è secondario. Lo stanno facendo e, svegliatevi, non è una fiction.

Il premier turco Erdogan ha esortato i turchi a fare cinque figli a testa, a comprare case e macchine in Europa, a conquistare le migliori posizioni nel continente sognato da secoli e secoli.

Il presidente americano Donald Trump ha detto invece una frase semplice semplice ma di una portata immensa: l’ immigrazione non è un diritto.

Gli italiani decidano in fretta con chi stare perché non c’è veramente più tempo e la storia è inesorabile e non perdona.