Operazione “Fake jobs”,  12 persone denunciatre tra Frosinone e Napoli per utilizzo voucher acquistati con carte di credito clonate

Operazione “Fake jobs”, 12 persone denunciatre tra Frosinone e Napoli per utilizzo voucher acquistati con carte di credito clonate

2 Marzo 2017 0 Di Antonio Nardelli

I finanzieri del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche, in collaborazione con i colleghi della Polizia Postale e delle Comunicazioni, hanno smantellato un gruppo criminale dedito all’acquisizione in frode di dati sensibili ed all’indebito utilizzo di sistemi di pagamento elettronici (carte di credito/debito e conti corren ti on-line).

Dall’alba di stamattina i finanzieri ed i poliziotti stanno eseguendo – in provincia di Frosinone e Napoli – n. 12 decreti di perquisizione emessi dalla Procura di Roma al termine di un’indagine durata circa 2 anni. La lunga e complessa attività investigativa è inizi ata nel 2015 e – grazie anche al determinante contributo dell’INPS e di Poste Italia ne S.p.A. – ha permesso alla Guardia di Finanza ed alla Polizia Postale e delle Comunicazio ni di risalire ad un gruppo criminale che acquistava Voucher INPS attraverso l’indebito utilizzo di carte di pagamento e conti correnti on-line di persone completamente ignare.

Le vittime, infatti, inserivano i dati delle loro c arte di credito o del loro conto corrente su pagine web contraffatte da hacker specializzati. In particolare, i criminali acquisivano i dati sens ibili attraverso la tecnica del “ phishing ” o dello “ smishing ”, tramite l’invio di decine di migliaia SMS in mod o casuale “contenenti proposte lusinghiere”, da servizi presenti in rete (es. buoni carburante, ricariche telefoniche ecc., utilizzando loghi e marche di azi ende ben note). Una volta ottenuti i dati finanziari, facevano conf luire le somme sottratte su portafogli elettronici intestati a finti “datori di lavoro”. I wallet venivano poi utilizzati come veri e propri conti correnti per redistribuire le somme frodate a falsi “prestatori d’opera occasionali”, tutti regolarmente registrati presso l’INPS e titolari della carta POSTEPAY INPS attraverso la quale monetizzavano i proventi. Sono centinaia le vittime in tutta Italia, con un p rofitto complessivo di circa un milione e mezzo di euro.