Detenuti nel Lazio, sovraffollamento in crescita. La denuncia di Fns Cisl

Detenuti nel Lazio, sovraffollamento in crescita. La denuncia di Fns Cisl

3 Maggio 2017 0 Di redazione

Sono 990 i detenuti in sovraffollamento su un totale di 6.228 detenuti reclusi nei 14 Istituti del Lazio. Il dato è relativo al 31 marzo 2017 e lo fornisce in una nota stampa Massimo Costantino Segretario generale della Fns Cisl Lazio. Il sovraffollamento è rapportato ad una capienza regolamentare di detenuti prevista di 5.238. “Preoccupa – sostiene Costantino – il sovraffollamento negli istituti di: Viterbo (+181); Cassino (+130); Frosinone (+48); Civitavecchia ( +119); CCF Rebibbia ( +65); NC Rebibbia ( + 233); CC Regina Coeli (+279); Velletri (+174) , CC Latina (+ 52) NC Rieti( +48). La sentenza Torregiani aveva lo scopo di ridurre il sovraffollamento nelle carceri, ma dobbiamo evidenziare come l’annoso problema della macchina della giustizia, oberata dai numerosi e processi penali non ha risolto il problema. Pur apprezzando le nuove normative in tema di esecuzione penale, istituendo il nuovo Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità(DGMC), i risultati tardano ad arrivare. Preoccupa il fatto che le carceri della regione siano diventate dei contenitori esplosivi di “detenuti per ordine e sicurezza” con casi complicati e soggetti con gravi problemi di salute anche mentali. Criticità amplificate anche da un assorbimento di personale, per garantire in alcuni casi il servizio di piantonamento, che seppur espletato, egregiamente, dalla Polizia Penitenziaria, previsto, qualora disposto dall’Autorità Giudiziaria, riguarda anche soggetti ricoverati presso le REMS, in modo particolare dopo la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, nella provincia di Frosinone. E’ noto il deficit qualitativo dell’attività lavorativa nell’ambito degli Istituti Penitenziari, dove il lavoratore si trova ad essere, in molti casi, attore di disagi operativi. Questi sono causati dal sovraffollamento, dall’inadeguatezza edilizia delle strutture penitenziarie e dalla crescente carenza di risorse umane, determinata sia dalla fuoriuscita di personale per raggiunto diritto alla quiescenza che dal mancato turn-over. Per la Fns Cisl Lazio occorre la necessità di adeguare alle esigenze reali le dotazioni organiche del personale di polizia penitenziaria”.