Saldi, da Uninpresa l’allarme: Si rischia flop per paura della crisi

Saldi, da Uninpresa l’allarme: Si rischia flop per paura della crisi

1 Luglio 2017 0 Di redazione

Dall’Italia – “I saldi del 2017 potrebbero rivelarsi un flop se le famiglie italiane, che nell’ultimo anno hanno lasciato in banca oltre 40 miliardi di euro, non cominceranno ad aumentare la propensione al consumo”. Lo scrive in una nota Uninpresa.
“La crisi spaventa gli italiani, il denaro non circola. Le aziende non investono e i cittadino non spendono, preferendo accumulare. Così in banca aumentano le riserve, cresciute in un anno di oltre 68 miliardi. In aumento di 40 miliardi i salvadanai delle famiglie, su di quasi 14 miliardi i fondi delle imprese. Questi i dati principali che emerge dalle ricerca del Centro studi di Unimpresa sull’andamento delle riserve delle famiglie e delle imprese italiane, secondo la quale, in totale, nel 2016 nei conti correnti sono stati accumulati 95 miliardi in più rispetto all’anno precedente. Da dicembre 2015 a dicembre 2016 il totale dei depositi di cittadini, aziende, assicurazioni e banche è aumentato di oltre il 4% passando da 1.581 miliardi a 1.650 miliardi. Le famiglie non spendono e hanno lasciato in banca 40 miliardi in un anno (+4%), le imprese non investono e i loro fondi sono cresciuti di quasi 14 miliardi (+6%), le banche – che prestano sempre meno – hanno accumulato liquidità aggiuntiva per 10 miliardi (+2%), che dunque resta alta (355 miliardi totali) e risulta allocata in forme di impiego diverse dal credito. Le riserve delle assicurazioni sono calate di 2,5 miliardi (-11,89%). In aumento i fondi delle imprese familiari di 5 miliardi (+10%) e quelli delle onlus di quasi 1 miliardo (+3%). Si registra anche il boom dei conti correnti, cresciuti di oltre 82 miliardi di euro negli ultimi dodici mesi, passando da 831 miliardi a 913 miliardi”.
“A frenare consumi, dunque anche i saldi scattati ieri, ma anche gli investimenti e il credito bancario sono rispettivamente la paura di nuove tasse, l’assenza di certezze sul futuro, i parametri sui bilanci rigidi” commenta nella nota il vicepresidente di Unimpresa, Maria Concetta Cammarata secondo la quale “i nostri dati sono in linea con quelli diffusi oggi dall’Istat relativi al commercio al dettaglio, in calo lo scorso anno”.