Ciacciarelli. Caso Fiotech. “La Regione Lazio dia segnali di vita circa riapertura Conferenza dei Servizi”

Ciacciarelli. Caso Fiotech. “La Regione Lazio dia segnali di vita circa riapertura Conferenza dei Servizi”

12 Luglio 2017 0 Di redazione

“La Regione Lazio- afferma Pasquale Ciacciarelli in una nota stampa- dia segnali di vita in merito alla possibile riapertura della Conferenza dei Servizi per ridiscutere l’iter amministrativo circa il rilascio dell’ Aia, l’ autorizzazione integrata ambientale per la realizzazione dell’impianto Fiotech, di stoccaggio e trattamento di rifiuti ospedalieri pericolosi e non pericolosi, sito in via Cerro Antico a Cassino. Ritengo che questo silenzio assordante che vede protagonista la Regione, un silenzio mostrato dinanzi ai solleciti del sindaco di Cassino, sia sinonimo di un governo poco vocato alla risoluzione tempestiva dei problemi che affliggono il territorio . Nel caso in esame- prosegue l’esponente di Forza Italia- si parla di un impianto che costituisce una seria minaccia alla salute dei residenti, in un territorio già martoriato sotto il profilo ambientale, vittima di ecoreati, vedesi il caso Nocione, che finalmente giunge ad una svolta, a seguito dei rilievi effettuati dalla Guardia di Finanza che darà avvio agli scavi. Non dimentichiamo che nella stessa area ove sorge l’impianto Fiotech ha sede la ex Marini, un caso anch’esso da attenzionare. A questo punto mi chiedo, fino a che punto la città martire ed i cittadini debbano farsi carico dell’insediamento di impianti che con la loro attività comprometterebbero ulteriormente il già precario equilibrio ambientale, senza poter contare sulla presenza vigile ed attiva di un ente come la Regione, che in un primo momento si dice disponibile alla riapertura di detta Conferenza per poi compiere un passo indietro, nel momento in cui avrebbe dovuto attivarsi, celandosi dietro un mutismo incomprensibile, che lascia trasparire ancora una volta quella tendenza, ormai cronica, a fare proclami che si traducono in un nulla di fatto, lasciando emergere un immobilismo che poco si addice ad un ente vocato al governo del territorio”.