Acuto, due persone arrestate. Avevano dosi di droga pronte per lo spaccio e in casa anche una bomba a mano della Prima Guerra Mondiale ed altre armi

10 Novembre 2017 0 Di redazione

Nel pomeriggio di ieri, ad Acuto, i militari della locale Stazione, nel corso di un predisposto servizio di controllo del territorio, traevano in arresto un 37enne (censito per reati amministrativi e in materia di stupefacenti) ed un 21enne (gravato da un divieto di dimora in Roma per atti persecutori e per stupefacenti), entrambi residenti in provincia di Roma e domiciliati in zona, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi da guerra e di munizioni nonchè materiale esplodente, in concorso.
I predetti, durante un controllo alla circolazione stradale, venivano sorpresi dagli operanti a bordo dell’autovettura di proprietà del 21enne in possesso di grammi 3 di sostanza stupefacente del tipo Hashish, già suddivisa in dosi.
La successiva perquisizione eseguita presso il domicilio dei due, permetteva di rinvenire il seguente materiale bellico e stupefacente:
– n. 1 bomba a mano del tipo mills, usata durante il 1° conflitto mondiale;
– n. 2 baionette da guerra;
– n. 50 cartucce da caccia a pallini non denunciate all’Autorita’ di P.S.;
– gr. 25 di hashish gia’ suddivisi in dosi;
– gr. 4 di marjuana;
– due bilancini di precisione;
– vario materiale atto al taglio e confezionamento;
– la somma contante di €uro 300,00 ritenuta provento di attivita’ illecita.
Relativamente al rinvenimento della citata bomba a mano, integra e munita di spoletta, interveniva sul posto una Squadra Artificieri Antisabotaggio del Comando Provinciale Carabinieri di Roma, richiesta per l’esigenza, che coadiuvata dai militari operanti e militari dell’Arma locale, ponevano in sicurezza l’ordigno.

Lo stupefacente, unitamente al materiale, nonchè le baionette e l’autoveicolo venivano sottoposti a sequestro.

Gli arrestati, dopo le formalita’ di rito, venivano tradotti presso il proprio domicilio in regime degli arresti domiciliari su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Foto d’archivio